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Holy Smoke – Fuoco sacro – Jane Campion

Creato il 09 ottobre 2013 da Maxscorda @MaxScorda

9 ottobre 2013 Lascia un commento

Holy Smoke
Ridicolo che nel 21o secolo, qualcuno trovi ancora l’India un luogo interessante da frequentare e ancor piu’ clamorosamente, c’e’ chi si fa incantare da santoni milionari. Cosi’ avviene per Kate Winslet obbligando la famiglia a riportarla a casa con un inganno, tentando di farla rinsavire grazie all’aiuto di Harvey Keitel, un deprogrammatore di professione. 
Film imbarazzante. Ancora non riesco ad abituarmi all’idea che l’Australia sia abitata da mezzi scemi o cosi’ vengono spesso rappresentati i suoi abitanti e la Campion, all’incirca di quelle parti per nascita e oggi d’adozione, pare confermarlo. Del resto qualcuno dovrebbe spiegarmi la fissazione di far girare uomini travestiti per il deserto, divertente finche’ non diventa una mania. Keitel non mi e’ piaciuto ma non credo sia colpa sua.
Si presenta come Mister Wolf e fa la fine di un bamba  mezzo morto in un bagagliaio con rossetto e minigonna. La Winslet in nudo integrale si riscatta un po’ dalle mollezze del "Titanic" grazie a qualche kilotto in eccesso che le donano dei bei fianconi ma anche forme succulente.
Per il resto il suo ruolo e’ ridicolo come per il suo partner quindi anche lei colpevole fino ad un certo punto.
Infine giuro di non aver capito dove la Campion volesse andare a parare. Inizia come un potenziale dramma, qua e la’ cosparge il terreno di farsa e lentamente questa prende il sopravvento assieme al commedione romantico del quale francamente non si sentiva il bisogno. Se questo e’ cinema al femminile, fossi donna m’inca…volerei.
Poteva essere un film con delle idee, delle opinioni, magari non condivisibili ma un punto di partenza per qualcosa, forse un’affermazione senza dialogo a suscitare rabbia o compiacimento.
Poteva inneggiare alla dialettica tra Oriente ed Occidente, tra universi temporali e non geografici molto lontani, si potevano confrontare i miti di pochi decenni fa con quelli odierni e dell’odierno sviscerare ossessioni e manie.
Perche’ non un sano confronto tra i sessi, cuore contro ragione, l’etica e il sentimento, la forza dell’amore e della fede, perche’ non un sottile gioco psicologico tra due esseri pensanti contrapposti.
Non penso ad un borioso monologo quanto ad una intelligente e possibilmente lucida analisi di uomo, donna, tempo, nazioni, luoghi e Dio senza cascare nell’accademico e invece tutto si squaglia nell’uomo maturo che si rimbecillisce per la ragazzotta tettona, con tanto di happy ending da "oooohhh" e un bel sorriso.
Suvvia dai…

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