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Holy terror: la prima recensione

Creato il 11 ottobre 2011 da Comixfactory

HOLY TERROR: LA PRIMA RECENSIONE

Holy Terror - la copertina


Preceduto da annunci e dichiarazioni di ogni tipo, dopo una attesa durata alcuni anni, la passata settimana è stato finalmente distribuita l'ultima fatica editoriale di Frank Miller, la controversa Holy Terror. Concepita dal suo creatore per essere una storia di Batman (il cavaliere oscuro avrebbe dovuto affrontare una cellula terroristica di Al-qaeda) la graphic novel è stata successivamente trasformata dal suo autore in una avventura di The Fixer, personaggio completamente inedito con il quale Miller poteva spingersi narrativamente in sentieri inesplorati e inesplorabili per l'uomo pipistrello (ne ho recentemente parlato QUI traducendo una intervista concessa da Miller al sito statunitense www.newsarama.com).
In attesa di poter leggere l'edizione italiana (o che possiate leggere quella statunitense) provo a riportarvi quella che è la prima recensione all'opera nella quale mi sono imbattuto sul web. l'autore della recensione è Thomas Rivière, fondatore del sito francese Comics Place


"Dal punto di vista grafico Holy Terror è stata concepita nello stesso formato adottato da Miller per 300, mentre lo stile di disegno segue la più recente evoluzione del tratto dell'autore. Uno stile sporco, fatto di ombre, luci, splash pages, vignette piccolissime, il testo sempre ben piazzato all'interno della pagina, con un tratto spesso e netto che sembra essere ormai diventato il marchio di fabbrica di Miller. Nel complesso il risultato è bello, talvolta lo stile rende la tavola confusionaria, pieno d'energia, ma bello. 

Per quanto riguarda la storia, ormai è risaputo, Holly Terror si sarebbe dovuta intitolare Batman Vs Al Qaida. Quando ho letto Holly Terror mi è sembrato subito evidente che Miller ha cambiato la storia in corso di realizzazione: The Fixer è Batman, Cat Bugglar è Catwoman, così come Empire City è Gotham, senza alcun dubbio. Mi verrebbe da aggiungere che The Fixer è il Batman de Il ritorno del Cavaliere Oscuro (non quello del DK2): massiccio, possente, burbero... insomma proprio lui. 

La trama è semplice: Empire City è vittima di un attacco terroristico, The Fixer decide di intervenire.

Chi vorrà polemizzare accuserà di certo Miller di aver voluto realizzare un fumetto rivolto contro i musulmani di tutto il mondo. Ma quando ho letto Holy Terror, non è questo ciò che vi ho ritrovato. Si tratta di un fumetto post 11 settembre che avrebbe dovuto intitolarsi Batman Vs Al Qaida, nel quale naturalmente The Fixer si imbarca in una guerra contro i terroristi. Credo che bisognerebbe farla finita con tutte le polemiche, non c'è alcuna forma di razzismo nelle pagine di questa graphic novel, c'è solo la storia di un giustiziere che che combatte i terroristi dopo che questi hanno attaccato il suo paese. Questi terroristi avrebbero potuto essere bosniaci o francesi, la cosa importante contenuta sulle pagine di Holy Terror è il messaggio: un uomo in guerra contro il terrorismo, la vera missione che dovrebbe perseguire ogni supereroe dovrebbe essere dunque quella di combattere il male assoluto e non dei clown in calzamaglia. Non credo che l'intento di Miller sia stato, dunque, quello di gettare benzina sul fuoco delle polemiche razziali, credo invece che il suo intento fosse quello di raccontare una storia di Batman nella quale il cavaliere oscuro fosse calato nella nostra realtà contemporanea nello spirito con cui scrisse Il ritorno del cavaliere oscuro, e da questo punto di vista, credo di poter affermare che c'è riuscito. Taluni leggeranno una dichiarazione di guerra contro i musulmani, ma credo che si tratti di una interpretazione errata. Holy Terror è al di sopra di tutto ciò. 

Holy Terror dovrebbe essere considerato alla stregua di un esercizio di stile, un enorme trip. Frank Miller si è divertito a offrire al suo pubblico un'opera forte su un tema che gli sta visibilmente a cuore. Da un punto vista grafico ha sperimentato nuove soluzioni, e il volume è magnifico, i neri sono belli, i colori sono perfetti, per farla breve è la lettura è una vera esperienza, una nuova lezione firmata Frank Miller.

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