Vivo in questa città da 23 anni. Nella mia mente posso percorrere qualsiasi strada,riproducendone i più piccoli dettagli. So dove andare a mangiare,dove andare a comprare,che quartieri evitare,che posti amare. Vivo in questa città da 23 anni e ho detestato ogni singolo giorno vissuto qui. Ho amato persone,ho amato luoghi,ma il desiderio di andarmene è sempre stato radicato in me. Come se la mia pelle,i mei muscoli,i miei organi,il mio sguardo,i mie pensieri non riuscissero ad incastrarsi perfettamente nell’ambiente. Ho sempre adorato la parola incastrarsi,perchè presuppone l’esistenza di due pezzi la cui singolare unicità li rende inevitabilmente e univocamente compatibili. Poggi i piedi sempre sulle stesse mattonelle,sullo stesso asfalto. Non alzi lo sguardo,tanto ormai conosci già senza vedere.
Ho tre spazzolini diversi,tre letti diversi,biancheria sparsa in tre case diverse. Ho tre case. Ho decine di muri in cui nascondermi,decine di finestre da cui guardare fette di mondo sempre diverse. Centinai di passi fatti a piedi scalzi su chilometri di pavimenti mai uguali.Ho sempre un sacchetto pieno di cose utili con me:abiti,libri,scarpe. Viaggio da una casa all’altra come fossero alberghi,senza mai sentirmi veramente arrivata.
E se un tempo ero una penisola,ora voglio essere un’isola. Perchè l’isola ha solo se stessa. Certo,puoi raggiungerla attraverso il mare,viaggio lungo e periglioso,ma quando il mare sarà in tempesta e onde gigantesche si spezzeranno sulle sue coste,chi avrà il coraggio di raggiungerla? Non ha bisogno di collegamenti costanti con il continente,perchè in se stessa ha tutto ciò di cui necessita.V.