Fin dall’inizio Homeland cattura l’attenzione dello spettatore grazie ad una trama avvincente e ad un ritmo serrato che conduce passo passo in questa fitta indagine e caccia al nemico. Il mistero della vera natura di Brody è il fulcro della serie e gli autori sono abilissimi nel non lasciar capire quale sia la verità raccontando spesso eventi dalla dubbia interpretazione. La trama segue l’ordine cronologico degli eventi ad eccezione di alcuni flash-back di Brody riguardanti il periodo di prigionia. Niente è lasciato al caso, tutti gli eventi narrati forniscono al telespettatore degli indizi e di fatto lo rendono partecipe all’indagine.
Homeland è un thriller psicologico basato sulle personalità e i pensieri dei protagonisti: la tensione narrativa è costruita principalmente attraverso i dialoghi e le interazioni tra i personaggi. Le poche scene di azione che vengono mostrate sono ben fatte, funzionali al racconto e generano colpi di scena avvincenti e coinvolgenti.
Al di là dell’intrigo e dell’indagine la serie affronta delle tematiche sociali importanti che la inseriscono in un contesto culturale di valore. Numerosi spunti di riflessione spingono lo spettatore ad affrontare pregiudizi e difficoltà moderne: la relazione tra l’Islam ed il terrorismo, i farmaci e le patologie mentali, il ruolo delle mogli di soldati scomparsi in guerra, l’incompatibilità tra totale dedizione al lavoro e relazioni sentimentali.
Homeland è una serie per coloro che apprezzano i prodotti intelligenti.
Martina: Carrie è finalmente il prototipo di una donna moderna che mi piace. In questa serie l’imperfezione, gli sbagli e la fragilità emotiva non sono aspetti tipici di una donna ma sono di tutti. Voto 9.
Davide: grande interpretazione di Damian Lewis nel ruolo di Nicholas Brody, serie da vedere. Voto 9.