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Homophobia in Russia (2013)

Creato il 23 gennaio 2016 da Julien Davenne
Homophobia in Russia (2013)Questo post non è dedicato a un film, ma a un progetto fotografico che mi ha colpito moltissimo. Si tratta del reportage fotografico "Homophobia in Russia", realizzato da Mads Nissen in Russia, nel Giugno del 2013. Il fotografo danese, racconta di essersi trovato in Russia per un workshop da lui organizzato per giovani russi, in quel periodo la Duma di Stato aveva implementato una nuova legge anti-gay, Nissen rimase molto colpito da questo e così decise di prolungare il suo soggiorno in Russia, per esaminare profondamente la condizione delle persone lgbt. La legge russa ha vietato così "propaganda di rapporti sessuali non tradizionali ai minori", rendendo illegale tutti gli eventi del gay pride, parlare dei diritti dei diritti in difesa delle persone lgbt e affermare che le relazioni omosessuali sono uguali a quelle eterosessuali. Il reportage fotografico di Mads Nissen racconta con estremo rigore documentaristo gli effetti di questa legge, che più che difendere i minori, si è dimostrata essere solo una gratuita e violenta persecuzione di matrice fascista contro la comunità lgbt. A pochi mesi dall'approvazione della legge, i neonazisti russi attraverso l'organizzazione "Occupy Pedophilia" hanno cominciato ad addescare ragazzi gay e bisex attraverso siti di incontri, accusandoli ingiustamente di pedofilia, anche se i ragazzi avevano l'età del consenso. I neonazisti hanno cominciato a girare video dove venivano immortalate umiliazioni, violenze verbali e torture fisiche alle persone lgbt, molti di questi video sono stati divulgati attraverso il social network russo "vk.com", gestito da Pavel Durov, un anarco-capitalista russo residente  negli Stati Uniti, che non rimuoveva i video nonostante le segnalazioni degli utenti. Fin'ora si contano circa 70 video girati da "Occupy Pedophilia" dove le vittime sono sempre le persone lgbt.Mads Nissen attraverso le sue fotografie ricostruisce uno spaccato della "democratica" e "moderna" Russia, dove l'imponente presenza della Chiesa Ortodossa con i suoi personaggi che l'albergano, come il politico Vitaly Milonov e l'attivista Dmitriy Tsorionov (che regge un'icona della Madonna con Cristo) giocano un ruolo quanto mai controverso nel promuovere il loro punto di vista creazionista contro la laicità.Il lavoro di Nissen colpisce per l'essenzialità e l'equilibrio formale, tra la freddezza documentaristica e la forza evocativa espressa dai ritratti umani. Nel suo progetto si alternano continuamente scatti di violenza e scatti di vita quotidiana tra gli attivisti lgbt, lasciando allo spettatore la libertà di metabolizzare il significato di questa indagine oscura e dolente dell'animo umano, dove sono gli occhi e i volti umani i veri protagonisti.


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