Al di là delle origini del titolo del secondo disco di Monique Mizhrai, Paola Mirabella e Federico Camici, ci si trova davvero ad ascoltare la “riproduzione evoluta” di ciò che è stato mostrato nell’esordio. L’attitudine ludica, cosmopolita, amante di groove e mescolanze all’apparenza ardite, si materializza in composizioni a largo spettro musicale e linguistico, e, elevata ad ennesima potenza, plasma quello che appare la definitiva affermazione di una spiccata personalità. È facile farsi fuorviare dalle danze, dai suonelli acustici o anche solo dall’immagine del gruppo che si può facilmente e superficialmente reperire in rete: “sì, ok, ecco l’ennesimo gruppo luccicoso e indie, tutto smorfie e inconsistenza”. Pensare così sarebbe un grave errore, perché il disco trabocca della gioia della scoperta e del vivere appieno la propria forma espressiva, verace e sincera. You Should Reproduce è il corrispettivo moderno della classica tematica del viaggio, riprodotta in policromia musicale da quinta dimensione. Ci si possono sentire le Slits così come l’amore per sonorità etniche ampiamente distante da pallosità new age o da world music d’accatto o ancora la passione per la mescolanza di linguaggi (dal catanese al tedesco) e per l’utilizzo di una panoplia di strumenti (dall’amato charango a tutta una serie di percussioni), per altro con efficace padronanza. Tutto rendendo giustizia ad arrangiamenti che vestono i pezzi di folk stralunato, hip hop, tenue psichedelia dalle tinte malinconiche (belle fantasmatiche nella title-track), svelto passo wave scevro da facili banalità, swing d’asalto e armonizzazioni vocali suggestive e ben inquadrate. Con la produzione a opera dell’immenso Enrico Gabrielli e con ulteriore forgiatura dovuta a Tommaso Colliva, stupisce anche come riescano a convivere tematiche la cui ispirazione spazia dai genocidi compiuti dall’impero ottomano in Cambogia al recupero della danza malese Mak Yong (bandita dal governo islamico), dalla fascinazione per luoghi come l’East Village della Grande Mela alle spiagge californiane e al quartiere romano Tor de’ Schiavi. Una selva di immagini, disparate onde sonore e immenso entusiasmo per il proprio “lavoro”: You Should Reproduce è un fluire armonico di musicalità cosmopolita e ispirata. Realizzato grazie all’ausilio del servizio Kickstarter – con un semplice crowdfunding che ha portato 150 persone ad essere produttori virtuali/reali del disco – è la dimostrazione di un’importante mentalità DIY moderna. Riproducetelo.
Tracklist
01. To the Earth’s Core
02. Elastic Stares
03. East Village
04. Where d’ya live yo?
05. Swimming Underwater
06. Canopy Dream
07. Eine Kalte Geschichte
08. Perejil
09. Cajaffari
10. You Should Reproduce