Hooligans

Creato il 02 giugno 2010 da Mcnab75

Di Lexi Alexander

USA/UK 2005

Un aspirante giornalista americano di nome Matt, espulso ingiustamente da Harvard, decide di voltare pagina raggiungendo la sorella a Londra. Appena sbarcato nel vecchio continente, Matt si imbatterà nel proprio cugino acquisito, fratello del cognato, leader della frangia più violenta degli ultrà del West Ham United, football club londinese. Il giovane si ritroverà così catapultato in una guerra tra fazioni, vero e proprio motivo di vita per gli hooligans; accolto nella "famiglia", ne sposerà la filosofia e non tarderà a rivestire un ruolo di rilievo tra i ranghi del gruppo.


Commento

Film che mi sono goduto con cinque, colpevoli anni di ritardo, Hooligans è una delle poche pellicole che tentano di analizzare il problema della violenza legata al mondo del calcio. E lo fa nella patria di coloro che si proclamano inventori di questo sport, gli inglesi.

I giovanotti di Sua Maestà che portano sulla cattiva strada lo yankee appena arrivato dagli States (Elijah Wood deFrodizzato) sono perlopiù ragazzi con dei vuoti esistenziali grossi come transatlantici, e sublimati dalla violenza, dalla birra e dall'orgoglio di appartenere a una firm (grossolantamente traducibile come “banda”) legata a una squadra di calcio. Non c'è quindi una giustificazione sociale o politica nei pestaggi selvaggi a cui abitualmente si lasciano andare: buona parte di questi hooligans hanno un lavoro, una casa, spesso anche una famiglia. Quello che manca è uno “scopo superiore” per dar senso alla vita. E allora, laddove un tempo questo vuoto veniva sublimato da patriottismo, appartenenza a qualche movimento ideologico, o anche dalla guerra, ora ci pensa la ben meno elevata fede calcistica a dare qualche motivo per sentirsi parte di un gruppo di persone in guerra con un altro.

È la natura umana.

A dispetto di quel che dicono preti, sociologi ed esperti, gli esseri umani devono sentirsi in competizione coi loro simili, spesso per futili motivi, al fine di dirsi vivi.

A tratti Hooligans lascia trasparire questo senso di oscura fratellanza che nasce dalla violenza. Le firm sono come gruppi di moschettieri che agiscono però per futilissimi motivi. Il senso di lealtà, non privo di un certo rude romaticismo, va disperso in futilissimi ideali.

La regista Lexi Alexander, ex campionessa di kickboxing, parte col condannare la realtà del tifo organizzato, ma a volte ne lascia trasparire una, seppur minima e certamente involontaria, stima. Il paragone con una versione moderna de I guerrieri della notte è forse troppo azzardata, ma qualche richiamo a questa pellicola, oramai entrata nell'immaginario collettivo, c'è.

E dire che ogni tanto la Alexander sembra quasi cedere a una regia più patinata, fatta di attori carini e di riprese cool. Impressione che però viene cancellata dalle violentissime risse tra tifosi di cui è costellato il fim, e che lasciano ben poco all'immaginazione.

Buona la costruzione dei personaggi, specialmente quella del protagonista. L'ex Frodo Wood scopre se stesso menando i tifosi del Millwall e dedicandosi alle risse per la strada, pur essendo un ragazzo di cultura universitaria e di solida educazione civile. C'è qualcosa che stona in tutto ciò, ma non sta certo a un recensore lasciarsi andare a moralismi sterili.

Ottima la colonna sonora, che impreziosisce un film già valido di per sé.


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