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Hopper City Sunlight

Da Saraconlacca

Hopper City SunlightEcco, questa è l’opera che dovrebbe ispirarmi un racconto… So che non è corretto, ma se avete suggerimenti dite pure!! In realtà ho già buttato giù un inizio, dire pietoso è un complimento comunque ve lo accenno così mi suggerite se è la strada giusta:

La serenità era un aspetto della vita che non doveva essere messo in discussione. Questo è quanto aveva detto Marco prima di lasciare definitivamente la casa. Le parole di Marco vagavano ormai, stanche anche loro, nella mente di Emma da cinque anni. Era la fine di Giugno. L’estate era in ritardo anche se da giorni il sole riusciva a scaldare persino le pareti diafane della casa fredda e vuota. Le giornate sembravano allungarsi e la casa, isolata, in aperta campagna, era circondata negli ultimi giorni da un noioso vento di scirocco e dai pensieri di Emma, sempre più oppressivi. Nessuno viene, nessuno va, il mondo è lontano sprofondato da qualche parte. Solitudine e silenzio. Niente uomini, solo una donna ad uno studio ai cui vetri batte un timido raggio di sole.

E POI?? Che caspita faccio succedere? Ahi ahi sono messa male, va bè per fortuna ho ancora tempo per pensarci, costruire, demolire ed approvare! Notte, Sarah



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