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Horns, harry potter è proprio un cornuto

Creato il 29 ottobre 2014 da Cannibal Kid
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HORNS, HARRY POTTER È PROPRIO UN CORNUTO
Horns
(USA, Canada 2013) Regia: Alexandre Aja Sceneggiatura: Keith Burnin Tratto da: La vendetta del diavolo di Joe Hill Cast: Daniel Radcliffe, Juno Temple, Max Minghella, Joe Anderson, Heather Graham, Kelli Garner, James Remar, Kathleen Quinlan, David Morse Genere: cornuto Se ti piace guarda anche: Odd Thomas, Invisible, Botte di fortuna – The Brass Teapot
Daniel Radcliffe nella sua vita ha un grande, enorme rimpianto. Quello di non essersi fatto Hermione/Emma Watson, che chiaramente gli ha sbavato dietro per tutta la saga di Harry Potter? Sì, anche. Ma all'inizio del film Horns ne ha pure un altro. Quello di aver perso l'amore della sua vita, Juno Temple.
Sempre all'inizio di Horns, Daniel Radcliffe è inoltre odiato da tutti. Quando esce di casa, la gente appostata lì fuori vuole prenderlo a mazzate. Il motivo? Non perché ha scelto di non farsi Hermione. E nemmeno perché ha una faccia da maghetto secchione strafottente e da schiaffi. O almeno, non solo per questi motivi. La gente lo vuole mettere alla gogna più che altro perché è accusato dell'omicidio della fidanzata Juno Temple e tutti lo ritengono colpevole. Sarà davvero così? Uno che c'ha messo 10 anni e 8 lunghissimi film per far fuori quella mezza sega di Voldemort potrebbe essere capace di tanto?

HORNS, HARRY POTTER È PROPRIO UN CORNUTO

"Mi sono spuntate le corna, ma se non altro non ho più quegli occhialetti da maghetto nerd.
Evvai!"


Nonostante alcune somiglianze tra i due casi, come ho scoperto con mia somma sorpresa il film Horns NON è ispirato all'omicidio di Garlasco e Daniel Radcliffe NON ha la parte di Alberto Stasi. Il ruolo del fu Harry Potter in questa pellicola è comunque piuttosto inquietante. Non quanto Stasi, ma quasi. E mio Dio, c'ho fatto pure la rima, bella zio!
In Horns, come il titolo lascia presagire, Daniel Radcliffe ha la parte del cornuto. Perché la sua tipa gli metteva le corna?

HORNS, HARRY POTTER È PROPRIO UN CORNUTO

"Giuro che non ti ho mai tradito con nessuno!"
"E allora perché mi sono spuntate le corna?"
"Ok, giuro che non ti ho mai tradito con nessuno, a parte l'intera squadra di football."
"Pure i panchinari?"
"Sì, pure i panchinari."


Questo non si sa. Lo scopriremo durante la visione. Quello che sappiamo è che a un certo punto a Daniel Radcliffe spuntano delle corna in testa e, ogni volta che parla con qualcuno, questi dice e fa esattamente quello che gli passa per la testa in quel momento, senza alcuna forma di censura sociale e senza badare al politically correct. In pratica, Daniel Radcliffe fa l'effetto di una canzone di Zucchero. Schifo? Sì, anche. Ma soprattutto accende un diavolo in me! E così le persone al cospetto di questo Harry Potter in versione luciferina si comportano come dei demoni. Tirano fuori il loro lato malvagio, o forse solo quello più sincero. Uno spunto piuttosto assurdo che dà vita a un film assurdo. E per una volta non lo dico in senso troppo positivo.
La cosa positiva è che, soprattutto nella prima parte, Horns riesce a incuriosire. È un miscuglione di mistero thriller, flashback d'infanzia alla Stand by Me, romanticismo, atmosfere fantasy young adult, vaghi riferimenti biblici, tentazioni sataniste e quant'altro. Una pozione talmente piena di ingredienti che non si sa bene dove voglia andare a parare. Con una trama tanto grottesca, ne sarebbe potuto uscire un trip allucinato e divertente come John Dies at the End, invece ne è venuto fuori piuttosto un pastrocchio fantasy dalle parti di Odd Thomas. A contribuire alla scarsa riuscita dell'insieme ci mette uno zampino il protagonista Daniel Radcliffe, meno pessimo rispetto ad altre occasione come The Woman in Black e meno fuori parte rispetto a Giovani ribelli – Kill Your Darlings, ma resta comunque un attore poco carismatico come pochi. Meglio il cast di contorno, grazie a Max Minghella, a una rediviva Kelli Garner (vista in passato in Bully di Larry Clark e nella serie tv Pan Am) e a una Juno Temple che pure qui si mostra come mammà l'ha fatta (evviva!). Eppure nemmeno loro sembrano del tutto convinti. Qualcuno potrà sottolineare come la colonna sonora non sia niente male. Vero. Solo che non basta mettere della canzoni belle per fare una soundtrack bella. Pezzi come “Heroes” di David Bowie, “Where Is My Mind?” dei Pixies e “If I Had a Heart” di Fever Ray fa sempre piacere sentirli, peccato siano stati già usati, e in modo molto più azzeccato, in altre occasioni: il primo in Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino e Noi siamo infinito, il secondo nel memorabile finale di Fight Club, il terzo come sigla della serie tv Vikings.

HORNS, HARRY POTTER È PROPRIO UN CORNUTO

"Amico, certo che quest'anno hai preso Halloween davvero sul serio."


Se la soundtrack, per quanto poco originale, si salva e la prima parte del film, nonostante Harry Potter in versione Alberto Stasi, lascia addosso la voglia di scoprire come prosegue la vicenda, nel secondo troppo dilungato tempo il film svacca del tutto. Prima per via dello disvelamento piuttosto banale e scontato della vicenda thriller e poi, nel finale, perché scivola nella follia più pura. Roba che al confronto Luc Besson con la conclusione del suo ultimo film si può considerare uno Lucy-do. ATTENZIONE SPOILER Dico solo che a Daniel Radcliffe dopo le corna spuntano pure le aaali. E senza manco aver bevuto una Red Bull. FINE SPOILER
Horns è allora una pellicola che lascia intravedere del potenziale, probabilmente per via delle idee prese dal romanzo da cui è tratto, La vendetta del diavolo di Joe Hill, figlio (raccomandato?) di Stephen King. Potenziale clamorosamente non sfruttato dalla regia piatta di Alexandre Aja, ex enfant prodige del cinema horror francese, che non riesce a rendere abbastanza inquietanti e nemmeno divertenti i toni da black-comedy della trama. Tra le note negative vanno poi aggiunte un protagonista inverosimile piuttosto che no e una parte finale da mettersi le mani tra i capelli. E non per controllare se ci sono spuntate le corna in testa pure a noi. (voto 5/10)

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