Il cinema horror salverà gli anni ottanta dall'oblio. Come titolo per una canzone non sarebbe male, che ne dite? Qualcosa del tipo "Video Killed the Radio Star"... Lasciando perdere il significato più o meno nostalgico che possano avere per ognuno di noi, difatti, non è che gli anni ottanta siano stati uno dei periodi più fecondi del secolo scorso, sia a livello artistico che sociale. Voglio dire, sono stati gli anni d'oro degli yuppies, del consumismo sfrenato, delle mode improbabili, dei cinepanettoni e della musica elettronica... Cristo santo, mai vista tanta bruttura raggruppata in un così breve periodo di tempo!
Però, almeno un pregio ce l'hanno avuto: il cinema horror ha conosciuto in quegli anni una seconda rinascita, pari se non superiore, per importanza e portata, a quella che rese famoso il genere negli anni cinquanta ( quando uscirono i vari film su Dracula, Frankestein, l'uomo lupo e compagnia bella). Penso di non dire poi questa grande novità, affermando che gli '80 sono stati un po' l'età dell'oro per il genere: John Carpenter, Dario Argento, la serie di "Venerdì Tredici", "La casa" di Sam Raimi", "Hellraiser" di Barker... insomma, tutti i prodotti più originali del secolo scorso sono nati in quegli anni; ancora adesso i produttori cinematografici se la sognano, una creatività del genere. L'horror andava così di moda, in quegli anni, che perfino i soggetti provenienti dagli altri generi venivano tinteggiati con il rosso del sangue: i due esempi più eclatanti in tal senso furono "La cosa", di John Carpenter e "La mosca", di David Cronenberg. Entrambi i film sono dei remake di due classici di fantascienza degli anni cinquanta: "La cosa dall'altro mondo" (1951) e "L'esperimento del dottor K" (1957). John Carpenter riuscì nell'intento di rendere estrema, quasi splatter, una semplice storiella di invasioni aliene; mentre David Cronenberg è andato addirittura oltre: "La mosca", nonostante i suoi quasi trent'anni, è ancora oggi un pugno nello stomaco e uno dei film horror più belli e disturbanti di tutti i tempi.
Magazine Cinema
Il cinema horror salverà gli anni ottanta dall'oblio. Come titolo per una canzone non sarebbe male, che ne dite? Qualcosa del tipo "Video Killed the Radio Star"... Lasciando perdere il significato più o meno nostalgico che possano avere per ognuno di noi, difatti, non è che gli anni ottanta siano stati uno dei periodi più fecondi del secolo scorso, sia a livello artistico che sociale. Voglio dire, sono stati gli anni d'oro degli yuppies, del consumismo sfrenato, delle mode improbabili, dei cinepanettoni e della musica elettronica... Cristo santo, mai vista tanta bruttura raggruppata in un così breve periodo di tempo!
Però, almeno un pregio ce l'hanno avuto: il cinema horror ha conosciuto in quegli anni una seconda rinascita, pari se non superiore, per importanza e portata, a quella che rese famoso il genere negli anni cinquanta ( quando uscirono i vari film su Dracula, Frankestein, l'uomo lupo e compagnia bella). Penso di non dire poi questa grande novità, affermando che gli '80 sono stati un po' l'età dell'oro per il genere: John Carpenter, Dario Argento, la serie di "Venerdì Tredici", "La casa" di Sam Raimi", "Hellraiser" di Barker... insomma, tutti i prodotti più originali del secolo scorso sono nati in quegli anni; ancora adesso i produttori cinematografici se la sognano, una creatività del genere. L'horror andava così di moda, in quegli anni, che perfino i soggetti provenienti dagli altri generi venivano tinteggiati con il rosso del sangue: i due esempi più eclatanti in tal senso furono "La cosa", di John Carpenter e "La mosca", di David Cronenberg. Entrambi i film sono dei remake di due classici di fantascienza degli anni cinquanta: "La cosa dall'altro mondo" (1951) e "L'esperimento del dottor K" (1957). John Carpenter riuscì nell'intento di rendere estrema, quasi splatter, una semplice storiella di invasioni aliene; mentre David Cronenberg è andato addirittura oltre: "La mosca", nonostante i suoi quasi trent'anni, è ancora oggi un pugno nello stomaco e uno dei film horror più belli e disturbanti di tutti i tempi.
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