Tra i vantaggi di essere dei blogger c’è quello di potere scegliere liberamente ciò di cui parlare. Generalmente scegliamo ciò che ci piace, ma dopo le quattro settimane della moda più importanti al mondo, abbiamo pensato di dedicare una carrellata alle collezioni più – come dire? – bizzarre dell’autunno/inverno 2012-2013. A costo di risultare impopolari, visto che gli esperti declamano Londra come l’officina creativa dei giovani talenti, noi non ci facciamo problemi ad ammettere che a volte, pur essendo ammirevoli l’intenzione e l’impegno, il risultato è inequivocabilmente brutto.
Caroline Charles
Christopher Raeburn
Louise Gray
Caroline Charles è talmente al di fuori dalle proposte della moda che sembra essersi ispirata ai rivestimenti delle casse mortuarie (io e Simone ci troviamo a parlarne così spesso che inizio seriamente a sospettare sia un trend); Christopher Raeburn probabilmente crede di avere rivoluzionato il guardaroba femminile tra il tubino aderente col colletto di un piumino (l’effetto è la paralisi degna del collo ortopedico) e la gonna impreziosita da coccarde; il Carnevale di Rio diventa una rigorosa celebrazione della sobrietà in confronto alla collezione di Louise Gray che mischia punk, afro, optical, patchwork, anni ’70 e il futurismo, insomma la varietà di un bidone della spazzatura.
Mary Katrantzou
Peter Pilotto
Mary Katrantzou è una delle giovani dsigner più celebrate, in effetti ama osare, sperimentare, però onestamente la nuova collezione sembra i costumi di scena di un brutto telefilm ambientato nel futuro, Peter Pilotto semplicemente mortifica il corpo femminile fasciandolo di brutte fantasie, le scarpe sembrano rubate a Moira Orfei.
Anna Sui
Betsey Johnson
Carolina Herrera
Anna Sui rischia una denuncia dalla contessa Marzotto che potrebbe non perdonarle di avere reinterpretato il caftano, Betsey Johnson è l’ideale per chi lavora in tangenziale, Carolina Herrera dagli anni’80 deve essere rimasta così concentrata sulla sua messa in piega perfetta da non essersi accorta che sono passati circa 30 anni e probabilmente i protagonisti di “Quando si ama” sono passati a miglior vita.
Marchesa
Alla fine non potevo certo deludervi, ormai sapete che tra me e Marchesa non è proprio amore (credo di avere usato tutti i termini dispregiativi del dizionario). Per il prossimo autunno/inverno il bersaglio è stato la collezione di haute couture di Givenchy, la missione è perfettamente riuscita: sono dissimili quanto Charlotte Casiraghi e Nicki Minaji.