L'ultima per cronologia è la mail bombing proposta dal blog Comunicazionedigenere attraverso un evento su Facebook. In questi giorni, anche forse in seguito all'articolo di Aldo Grasso che ha criticato pesantemente il programma, fioccano sempre più articoli e post on line negativi nei confronti della Pupa e il secchione. Anche la mailbombing non è passata inosservata e la notizia sta già facendo il giro della Rete.
La mobilitazione è partita martedì 4 maggio e durerà sino a domenica 9. Per tutti i dettagli potete andare sul link dell'evento facebook oppure leggere il post di Donne Pensanti.
Non mancano le note discordi alla modalità di protesta: c'è chi se la prende con le ragazze che si lasciano "usare" dalla tv invece che pensare che persone disposte a comportamenti non condivisibili ci saranno sempre, il punto è permettere loro di farlo traendone anche beneficio (esistono norme che tutelano la dignità femminile in tv e sarebbe anche ora di farle rispettare), c'è chi pensa che basti spegnere la tv (ma, come ci insegna il dibattito su "Il corpo delle donne", la cosa non risolve il problema per chi ancora non ha raggiunto un grado di maturità e consapevolezza tale da compiere un gesto del genere, che poi è ancora la maggior parte degli italiani); c'è infine chi pensa che inviare mail in massa non sia il metodo giusto....
In ogni caso, il malcontento verso questo tipo di trasmissioni c'è ed è sempre più evidente. Speriamo quindi che iniziative del genere servano a tenere desta l'attenzione sul dibattito relativo ai modelli femminili diffusi dai media e, soprattutto, alle pesanti conseguenze che la loro proposizione massiccia e ossessiva (un caso conterà poco, ma una moltitudine di casi rappresentano una pressione culturale di massa) può generare soprattutto nei confronti dei ragazz* e delle persone più facilmente influenzabili.
Che sia l'alba di un risveglio del pubblico italiano? Oppure si è semplicemente toccato troppo il fondo?
> Leggi la risposta di Simona Ercolani, capoprogramma de La pupa e il secchione e le nostre controrisposte nei commenti del post di comunicazione di genere.