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Hostel

Creato il 30 settembre 2014 da Fabio Buccolini

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La trama la conoscerete pressappoco tutti: 3 amici, 2 statunitensi e un islandese, sono in vacanza per l’Europa in cerca di droga a basso costo e sesso facile (stile Eurotrip), ad Amsterdam conoscono un ragazzo che li fa andare in Slovacchia, dove trovano ciò che cercano…..ma presto quello che sembrava il paradiso si trasforma in un inferno in terra, dove c’è chi è disposto a pagare molti soldi per torturare e uccidere esseri umani.
Ho sentito il bisogno di recensire questo film per il semplice fatto che è stato fin dalla sua proiezione nelle sale cinematografiche criticato e snobbato da tutti gli amanti del genere splatter o d’exploitation, relegandolo nel limbo come se ci fossero una marea di film molto più shockanti e superiori.
A parte il fatto che i 2 seguiti (Hostel 2 e Hostel 3) non dovreste neanche considerarli film, non sono degni neppure di stare sullo stesso pianeta del loro predecessore, non dovrebbero proprio esistere, tanto sono fatti male, e il secondo in maniera molto più grave, perché dello stesso regista, Eli Roth, il pupillo di Tarantino, che cade in maniera eclatante, rovinando sia l’atmosfera malata, che i dialoghi, che gli effetti speciali (sembrano fatti da un regista di serie B).
Comunque, io considero Hostel uno dei migliori film del genere, di una cattiveria unica (secondo forse solo a Funny Games), dove viene rivelata la dura realtà del mondo: i ragazzi partono credendo che tutti li stiano attendendo per accoglierli e divertirsi insieme, e le donne che stiano aspettando solo loro per dargliela il più possibile…e un film che parte come American Pie d’un tratto catapulta lo spettatore davanti a un mondo terribile, dove la realtà è ben diversa da ciò che i ragazzi immaginavano, dove sono la crudeltà e il dio denaro a farla da padroni ( a tal proposito, si dice che Eli Roth abbia preso spunto da un fatto reale, poiché si è per caso imbattuto in un sito Internet thailandese, dove sarebbe stato possibile torturare e uccidere persone o animali dietro compenso di 10000 dollari).
Per la prima metà il film si può considerare un erotico molto spinto, con ragazze bellissime che mostrano i loro corpi nudi in tutto e per tutto, ma quando si parla di Hostel ci si dimentica sempre della prima parte (ed è difficile che un ragazzo si dimentichi delle scene erotiche), ciò significa che quello che ci viene mostrato nella seconda parte è talmente orribile (nonostante ciò che si ostinano a dire gli amanti del genere splatter, non pensandolo davvero) da shockare lo spettatore, facendogli dimenticare tutto ciò che ha visto in precedenza.
Ora vi dirò il motivo essenziale per cui chi ama questo genere è stato portato a criticare e snobbare questo film: dal momento della sua uscita nelle sale lo hanno pubblicizzato come qualcosa di sconvolgente, talmente sconvolgente da indurre lo spettatore a vomitare, fornendo anche agli spettatori nelle sale cinematografiche dei sacchetti di carta all’occorrenza; signori, è chiaro che questo non accadrà mai, vi aspettavate qualcosa che vi facesse vomitare o che vi portasse a uscire dalla sala per non guardare, ma non esiste una cosa del genere, ed è stata proprio questa aspettativa che poi vi ha deluso.
Le riprese sono molto belle e suggestive, cupe, con un’atmosfera malata, e la collocazione nell’Europa dell’Est ha contribuito a rendere il tutto più dark e realistico (questo film ha portato parecchie grane e citazioni in giudizio al regista da parte delle nazioni Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca, alle quali ha causato, a causa proprio del film, una radicale diminuzione del turismo); nessun attore di rilievo (una chicca, uno dei primi torturatori che si vedono è il regista Takashi Miike, di cui Roth è un grande fan); il vero punto di forza, oltre ad alcune frasi destinate ad essere cult (Es: “Lo capisci quando uno è un assassino, capisci che quel tizio ha avuto le palle di fare ciò che gli altri non farebbero mai”, ecc…), sono il trucco e gli effetti speciali, realistici come non mai, alcune scene davvero disturbanti, come il taglio dei tendini d’Achille (chiaro omaggio a Mr Vendetta), la scena dell’occhio e della fiamma ossidrica (omaggio a Fulci), e poi teste spaccate, arti mozzati, ragazze che si buttano sotto un treno, tutto fatto in maniera da sembrare vero, evidente segno che il budget a disposizione è stato molto alto; finale emblematico, dove l’unico ragazzo sopravvissuto riconosce in treno uno dei torturatori, e al bagno della stazione lo sevizia per poi sgozzarlo senza pietà, chiaro messaggio che la violenza genera violenza, il male genera il male.
Ragazzi, i vari Martyrs, A l’interieur, Ichi the killer, Tokio Gore Police, ecc… fanno ridere in confronto a Hostel (soprattutto gli ultimi 2 che ho scritto), i loro effetti sono di molto inferiori in fatto di realismo (nella scena finale di Martyrs dove la ragazza viene scuoiata si vede palesemente che indossa una tuta in lattice), un film per shockare deve sembrare vero, inutile che un regista mette ettolitri di vernice rossa (come in Tokio Gore Police) se poi non sembra sangue, e gli attori a recitare sono peggio dei cani, per shockare c’è bisogno che tutto sembri reale.
Non fraintendetemi, in alcuni film (Cannibal Holocaust, Melancholie der engel, ecc…) ci sono delle vere uccisioni di animali, e questo io non potrò mai giustificarlo, un film è e deve rimanere finzione, e gli esenpi di cui sopra non devono essere considerati neanche film, ma qualcos’altro (immondizia direi).
E’ troppo facile shockare con la realtà, per cui, nell’ ambito della finzione cinematografica credo che Hostel sia il prodotto più violento che ho visto finora (in termini di violenza fisica), e di questi film ne ho visti veramente tanti.
Per quanto riguarda le altre opere di Eli Roth, sono semplicemente RIDICOLE, quindi spero che questo film non sia stato solo un colpo di fortuna.
Aspettando “The green inferno”

EDOARDO ROMANELLA



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