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Creato il 19 dicembre 2010 da Alboino
Quando viaggio e mi reco in altre città in Italia o all’estero, ho la fortuna e il vantaggio (ma non dico come) di alloggiare in alberghi 4/5 stelle extra lusso e così è stato anche per quest’ultima uscita a Roma della scorsa settimana: ho alloggiato in uno degli alberghi più prestigiosi e lussuosi della città il St. Regis Grand Roma. Dico tutto questo non per vanto o vanità ma per confermare una notizia proveniente dalla vicina Francia letta sui giornali un po’ di tempo fa e prendere atto di una realtà che è difficile da comprendere per i comuni mortali. Dunque alloggiando in questo tempio del lusso, mi sono accorto che non seguiva la consueta classificazione alberghiera, ovvero non è classificato con le stelle come qualsiasi altro albergo del nostro Paese. Parlando con i responsabili ho appreso che per certi versi alberghi di charme e gran lusso non seguono più la solita classificazione (stelle) e anzi non prevedono più classificazione ponendosi al di sopra della normale codificazione alberghiera, dando ragione al segretario di Stato del Turismo francese che da poco ha firmato un decreto per una nuova categoria di alberghi extra lusso che non prevede più le stelle ma solo la dicitura “Palace”. Una etichetta che per averla bisogna avere requisiti extra ai comuni 4/5 stelle oggi esistenti: stanze più grandi di quelle normalmente conosciute, spazio benessere d’eccellenza, personale poliglotta, più qualcosa di speciale come la magnificenza architettonica, la storia. Tutti requisiti che il St. Regis Grand Roma possiede e che ho potuto toccare con mano. Certo queste sono follie per pochi eletti (il costo camera va da un minimo di 390 euro al giorno agli oltre mille delle Suite presidenziali) quando la gran parte del mondo soffre di crisi e precarietà. Ma la verità è altra, finché ci saranno crisi e mutamenti sociali ci sarà almeno un neo ricco che farà la gioia del mercato del lusso (in questi ultimi tempi sempre in espansione, basti vedere i fatturati di Luis Vuitton, quest’anno +24%, o la Maison Hermes a quota +30%) e che sempre nuovi Calogeri Sedara si affacceranno smaniosi di prendere il posto dei vecchi Gattopardi. E certo di fronte a tali manifestazioni di fantasia dispendiosa, a queste meravigliose epifanie di arroganza sociale, non vale indignarsi perché come insegnano eccelsi filosofi (Gilles Lipovetsky) “è inutile tentare di moralizzare il lusso, come pure scandaloso è beatificarlo”.
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