How I Live Now
di Kevin McDonald
con Sairse Ronan, Tom Holland,George McKay
Gran Bretagna, 2013
genere, drammatico
durata, 101
La sbornia del successo e' difficile da smaltire. Ci sta provando con fatica Kevin McDonald, enfant prodige
del cinema inglese destabilizzato dalla doppietta realizzata nell'arco
di pochi anni, dapprima vincendo l'Oscar per il miglior documentario per
"One Day in September", e poi ripetendosi per interposta persona
attraverso Forest Withaker premiato come miglior attore protagonista per
la parte di nel suo "L'ultimo re di Scozia". A confondere le acque
prima e dopo, una serie di produzioni dagli esiti incerti, equamente
divise tra prodotti di genere (State of Play, Eagle) e film documentari
(Marley) che hanno permesso di rimanere nel giro che conta, senza però
concedere favorì sul raggiungimento di un parnaso che molti avevano
azzardato a pronosticargli. "How I Live Now" presentandosi con
caratteristiche spurie mette insieme ambedue le tendenze. La storia
infatti sembra il classico racconto di formazione a tematica amorosa,
che però ad un certo punto si trasforma in qualcos'altro per le
conseguenze di un esplosione nucleare che fa da prologo ad un teatro di
guerra dai risvolti talmente catastrofici, da abbracciare quel filone
millenaristico che negli ultimi anni ha fatto proseliti ad ogni
latitudine cinematografica.
A fare le spese nella vicenda in questione una coppia di adolescenti,
disfunzionali quel tanto che basta a catturare l'empatia del pubblico
coetaneo, ed una famiglia dimezzata per l'assenza del padre, ma
allegramente ravvivata dalla banda di mocciosi che completa le fila di
un gruppo umano a dir poco stravagante.
Contrariamente alla moda dilagante del cinema mainstream che
costruisce il tessuto emotivo con overdosi informative, McDonald
preferisce i suggerimenti alle spiegazioni, in un modo che sembra più
attento allo stato d'animo dei personaggi che allo sviluppo di un
intreccio, modellato nella seconda parte, quella che segue alla diaspora
post nucleare, sulla cronaca di un' anabasi perigliosa ma rettilinea.
Per farlo il regista scozzese utilizza uno stile frammentario, che
alterna impressionismo fotografico a digressioni da combact film.
La dote migliore e' quella di riuscire a ricreare ciò che di
irrazionale ed oscuro si nasconde dietro la bestialità del comportamento
umano. E poi la dimensione di un innamoramento che si concede un
romanticismo mai corrotto da compiacimenti deteriori e melensi. A sul
discapito, e qui torna quanto accennato in premessa, il senso di
incompletezza che trascina il film ad una conclusione emozionalmente
frettolosa, e per certi versi abbastanza scontata nel costringere il caos
ad un ordine conservativo di stampo hollywoodiano. Complice dei
momenti di maggior interesse la recitazione acerba ma pulita di Saoirse
Ronan, manco a farlo apposta coinvolta in un'amore complicato quasi
quanto quello in cui l'avevamo lasciata ai tempi di "Host". A McDonald
ed al suo How I Live Now" invece i chiaroscuri di una carriera in via di
perfezionamento.