allen ginsberg
Ho visto le migliori menti della mia generazione
distrutte dalla pazzia,
affamate, isteriche, nude
trascinarsi per strade di negri all’alba in cerca di droga rabbiosa
hipster testadangelo bramare l’antico spaccia paradisiaco che connette alla dinamo stellare nel meccanismo della notte,
Ho visto le migliori menti della mia generazione che mangiavano fuoco in hotel ridipinti o bevevano trementina in Paradise Alley,
morte, o si purgatoriavano il torace notte dopo notte con sogni, con droghe, con incubi a occhi aperti, alcol e cazzo e balle-sballi senza fine,
Ho visto le migliori menti della mia generazione
che vagavan su e giù a mezzanotte per depositi ferroviari chiedendosi dove andare, e andavano, senza lasciare cuori spezzati,
Ho visto le migliori menti della mia generazione
che trombavano in limousine col cinese di Oklahoma su impulso invernale mezzonotturno illampionata pioggia di provincia,
Ho visto le migliori menti della mia generazione
che ciondolavano affamate e sole per Houston cercando jazz
o sesso o zuppa, e seguivan quel brillante spagnolo per coversar d’America e d’Eternità, tempo sprecato, e poi via per nave in Africa…
Howl Allen Ginsberg