Le hoye appartengono alla famiglia delle Asclepiadacee e ne esistono oltre trecento specie, anche se ne scoprono sempre di nuove e la hoya linearis, nello specifico, è una delle tantissime specie molto ambite dai collezionisti per la particolarità del suo portamento e delle sue foglie, molto attraenti.
I vivai specializzati in Italia sono pochissimi e in commercio si possono trovare poche specie, per cui occorre rivolgersi al mercato europeo (Spagna, Olanda, Svezia etc.) o internazionale (Thailandia, Stati Uniti, Australia etc.) con talee difficili da far radicare o poco resistenti ai nostri climi.
La hoya linearis, rispetto a molto tempo fa, adesso si può trovare in alcuni vivai o negozi di piante italiani a cifre modiche con esemplari abbastanza grandi e pronti per la fioritura, proprio come quella che vi mostro in foto, che l'ho acquistata in inverno e mi ha regalato meravigliose fioriture.
Si tratta di una pianta che vive nelle montagne del sud est delle
zone asiatiche e in particolare nei sottoboschi, quindi richiede un ambiente luminoso, ma mai a contatto diretto con il sole e la posizione che ho scelto è un angolo di una veranda riparata dai venti e dalla pioggia, appesa al tetto su un supporto di ferro e le classiche catinelle.
La mia prima esperienza con questa hoya è stata con alcune talee, regalatemi gentilmente da una cara amica che ho provato a far radicare con diversi metodi: il primo ponendola in un vasetto in piena terra, ma con scarsi risultati, il secondo in un contenitore con argilla espansa, ma anche in questo caso ho perso la talea e l'ultima prova l'ho fatta mettendo alcune talee dentro una bottiglia di plastica con della perlite e a sua volta in un'altra mezza bottiglia contenente acqua.
Coltivare la hoya linearis non è
semplice e non è adatta ai principianti, perché richiede un ambiente umido (si può ottenere con frequenti vaporizzazioni), un terriccio drenante e occorre porre molta attenzione all'acqua che non
deve mai ristagnare e occorre bagnare con una certa frequenza per non lasciare le radici secche troppo a lungo.Delle tre talee ne è rimasta una sola che, a distanza di tempo, è cresciuta
parecchio, raggiungendo i trenta centimetri di lunghezza e adesso sembra che abbia trovato anche l'ambiente idoneo per crescere senza problemi, non dimenticando mai di aggiungere o rabboccare
l'acqua mancante.
La pianta teme quindi i ristagni e la cocciniglia cotonosa, mentre per il resto non soffre di altri tipi di patologie, sopporta fino a cinque gradi, ma non tollera molto il caldo intenso estivo, quindi occorre ricoverarla dentro casa o in una serra nei periodi invernali, ma solo dove le temperature scendono sotto i cinque gradi per molto tempo, mentre per gli altri casi si può tenere all'aperto, ma riparata dalle piogge invernali.
Coltivare questa pianta da grandissime soddisfazioni, grazie alle abbondanti e profumatissime fioriture; il fiore è una corolla formata da una decina di boccioli di colore bianco che non sono sorretti da nessun peduncolo floreale e crescono tra una foglia e l'altra, solitamente nella parte terminale del ramo.
Il profumo del fiore è molto intenso (soprattutto nel caso di fioriture copiose come la mia) e delicato ed è un miscuglio di limone e di citronella, molto piacevole da annusare e la fioritura può durare anche per una settimana intera, se non di più, a differenza di quella di molte altre hoye che dura pochi giorni.