La Stirpe del Graal e la 'linea di sangue' dei Grandi Antichi sono la stessa cosa. Sono stati rappresentati come archetipici mostri marini quali il Leviatano e Dagon, Signore del Profondo, e incarnati dalle divinità del mondo sotterraneo - o 'Abisso' - che popolarono l'immaginario di molte antiche culture. Basta un esame superficiale della opera più significativa di Lovecraft - Il Richiamo di Cthulhu - per constatare come il suo intero impianto mitologico si basi sul Libro di Enoch (v. post correlati) il mito dei Nephilim narrato nella Genesi biblica, ed il mito universale della caduta di Atlantide.
Il personaggio principale del Richiamo di Cthulhu rinviene tra le proprietà di un defunto prozio uno strano idolo di pietra raffigurante un ibrido tra "un polpo, un drago dotato di piccole ali e la caricatura di un essere umano."
L'indagine cui dà luogo la scoperta dell'idolo conduce il protagonista a scoprire un sinistro, secolare culto devoto a Cthulhu, la creatura rappresentata dall'idolo, e alla sua progenie demoniaca.
La descrizione riporta alla mente l'immagine del dio-re sumero Enki, noto anche come Dagon, Oannes, e Signore del Diluvio, creatura metà uomo e metà pesce che ogni notte emergeva dalle profondità del mare per insegnare ai propri devoti la conoscenza segreta.
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HP Lovecraft, mitologia dei Grandi Antichi, Cthulhu e il Necronomicon (2a parte).
Creato il 23 agosto 2013 da ImmaginidelmondoPotrebbero interessarti anche :