H.S. Thompson e la notte in cui Johnny Depp sparò le sue ceneri in cielo (con un cannone)

Creato il 06 novembre 2011 da Tizianogb

Johnny Depp insieme a H.S.Thompson


Lo sapevate che..?
Johnny Depp organizzò personalmente e pagò di propria tasca il funerale di Hunter S. Thompson, il geniale autore di "Paura e delirio a Las Vegas" (nonché inventore del giornalismo gonzo)?
Sparò in aria le ceneri di H.S. Thompson nel cielo del Colorado usando un cannone che lo stesso H.S.Thompson aveva progettato per lo scopo...
Al funerale parteciparono anche Jack Nicholson, Benicio del Toro, Sean Penn e Bill Murray (che aveva interpretato H.S.Thompson in un film precedente a "Paura e delirio a Las Vegas", un film inedito in Italia intitolato "Where the buffalo roams")

 
 
P.s. E' uscito il 28 ottobre, in tutti i cinema americani, "The rum Diary", il secondo film tratto da un lavoro di H.S.Thompson in cui Johnny Depp è l'interprete principale. Il trailer è qui a fianco...
"Lungo la via per il successo", una black comedy
Seconda parte (qui la prima parte)
...
Non voglio una birra, cazzo! – Strillò. - Voglio sapere dove cazzo è Mia! Giuro che se gli è successo qualcosa ti ammazzo con le mie stesse mani… - si sporse nuovamente con la testa a guardare oltre suo figlio - e poi ammazzo anche te, mi hai sentito?” gridò puntando il dito contro Vinnie Colosimo. Il ragazzo fece un piccolo balzo indietro dallo spavento.“ Mia sta bene, sta bene… -ripeté Camel quasi balbettando.- Prenditi questa birra e datti una calmata, che ti spiego tutto…”Rassicurato in parte sul destino della piccoletta di casa, Sammy accettò l’offerta della birra e senza pensarci troppo la trangugiò tutta in un lungo sorso. “Avanti, parla!” ordinò al figlio con un rutto. Camel fece un lungo sospiro, poi cominciò a spiegare. Sammy prese un’altra Bud dal cestello pieno di ghiaccio e si fece tutt’orecchi. 
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Mentre correva dietro a quello scemo di suo figlio e a quel coglione di Vinnie, Sammy non poté fare a meno di notare quanto sbrindellato fosse il collo del povero Bibo: i peli inzuppati di sangue e la pelle che c’era sotto gli sventolavano frastagliati come lembi di un tappetino da bagno: il tutto ondeggiava sopra la testa pelata di Vinnie seguendo il ritmo indolente dell’amico di suo figlio, che correva goffamente con le braccia abbandonate sui fianchi, come in trance. Sembrava che quel deficiente fosse ancora sotto shock, oppure fosse diventato del tutto handicappato in seguito agli ultimi avvenimenti. Magari era diventato scemo completo dalla paura. Sammy aveva visto alla tv che cose del genere potevano succedere: la gente prendeva spaventi così grandi da bruciarsi il cervello come una lampadina sovralimentata e passava il resto della sua vita a cagare in piedi e fissare i muri. In ogni caso, era un problema dei genitori di Vinnie. Quei due poveri stronzi si sarebbero grattati quella rogna da soli. Non era mica colpa sua se il loro unico figlio era un coglione totale. La sua responsabilità si limitava a Camel…Sammy terminò la quindicesima birra e passò alla bottiglia del whisky, che s’era portato dietro per l’evenienza. Non sapeva cosa avrebbe trovato nel garage dietro casa, ne la gravità della situazione. Camel gli aveva spiegato grosso modo come si erano svolti i fatti, ma non è che si fidasse molto di quella testa di cazzo di suo figlio.Quei due poveri bastardi rincoglioniti si erano messi in testa di diventare famosi. E avevano deciso che il modo più sbrigativo di farlo fosse stato quello di girare un video con il telefonino di Vincent, per poi metterlo su internet. Erano convinti che avrebbe spopolato, e che presto li avrebbero chiamati da Mtv. Che due coglioni colossali. Mtv, certo, come no…
“Quelli di Jackass sono diventati famosi, facendo queste cose”“Quelli di chi? Ma di che cazzo stai parlando… chi cazzo sono questi tipi?”“Ah, lascia perdere…”“Piuttosto, prima che andiamo al garage, c’è qualche altra cosa che devo sapere?”“No… penso di averti raccontato tutto.”“…e mi assicuri che nonno Roy e Mia stanno bene?”“Ma sì, te l’ho già detto… se alzi il culo da quel divano puoi venire tu stesso a controllare!”“ Non parlarmi con quel tono, brutto testa di cazzo che non sei altro… io ti ammazzo…”   Vinnie era rimasto muto tutto il tempo.  “E ammazzo anche te, ricordatelo!”

CONTINUA...


Racconto depositato S.I.A.E, sez. O.L.A.F.Apposizione data certa poste italiane    
R.R.R sigillata spedita all'autore

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