Al TechCrunch Summit di Pechino, Phil Chen, Chief Content Officer di HTC, ha predetto senza troppi giri di parole che occorreranno dai tre ai cinque anni affinché la tecnologia per la realtà virtuale diventi mainstream, invadendo quindi il mercato di massa. Due gli elementi che incideranno sul raggiungimento dell'obiettivo, il primo dei quali è unaffinamento dell'hardware, mentre dall'altra quello di una produzione dei contenuti regolare e costante da parte degli sviluppatori. Chen stima che nei prossimi sette (massimo otto) anni potrebbero essere venduto un miliardo di prodotti VR.
Da queste parole quindi possiamo tirare una considerazione molto importante: l'azienda ha scelto di diversificare l'attività d'impresa, affiancando alla tradizionale produzione e vendita di smartphone, anche il progetto Vive, presentandolo non solo come un prodotto dedicato al gaming, ma anche come strumento tecnologico utilizzabile nei modi più disparati, dagli impieghi in ambito professionale a quelli scolastici. Che HTC Vive sarà inizialmente un prodotto di nicchia è chiaro, ma che presto diventi lo standard per un mercato sempre più in crescita è altrettanto palese. Noi di ORI, perlomeno, siamo pronti a scommetterci.