H!U (quasi sicuramente anagramma di “UH!”, un omaggio ai Celtic Frost) è Davide Sperandio da Lecco, altro non si sa. Il disco è la prima uscita della net label Esercizi Di Assenza, ma ne esiste una versione cd-r a cura di Corpoc (al lavoro con e per Nadja & Uochi Toki, Bachi Da Pietra, OvO e Mamuthones), che per il packaging ha pensato di stampare le grafiche di Eyefish su tessuto e non su carta o cartone.
Si parla di musica elettronica, anzitutto. Saltando la prima traccia, che si direbbe in qualche modo più “gaze” delle altre, a partire da “Castle”, stordente, si comincia a riflettere sulle parentele di H!U col mondo industrial della Wax Trax: la successiva “Death Encore” (che rielabora pezzi precedenti, pubblicati da Davide solo in digitale) lascia ad esempio pensare a Rob Dougan e al famosissimo pezzo finito in “Matrix”. È qualcosa nel ritmo, probabilmente nella drum machine (o in ciò che la replica), e nella pasta dei suoni, a rimandare ad alcuni progetti di quell’etichetta e a quell’epoca, aggiornati con sensibilità attuale e proposti a chi ascolta con un groove assassino che non può che coinvolgerlo, ma senza dimenticare la capacità di crearci attorno buone ambientazioni (“Asthenosphera”). La bravura c’è, l’impronta pure: forse quello che fa non è la moda del momento, ma io tifo per lui. Vediamo se cresce.
Qui sotto, per un periodo, il full album stream.
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