La NASA ha annunciato nei giorni scorsi che l’Hubble Space Telescope (HST) e’ al momento uno strumento di fondamentale importanza per conoscere la sorta toccata alla Cometa ISON passata al perielio lo scorso 28 novembre 2013. Un paio di osservatori solari hanno rilevato che qualcosa effettivamente e’ sopravvissuto della Cometa, ma al momento non e’ possibile sapere se questa luminosita’ un po’ diffusa sia cio’ che rimane del suo nucleo ghiacciato o di qualche frammento del nucleo stesso. In entrambi i casi, oramai, la cometa potrebbe essere solamente formata di polvere.
Per questo motivo, nel corso di delle prosisme settimane la Cometa ISON verra’ tenuta d’occhio per osservarne e misurarne la sua luminosita’. Il telescopio spaziale Hubble dovrebbe risolvere la questione verso la meta’ di dicembre quando i resti della cometa saranno sufficientemente lontani dal Sole. Solo cosi’ si puo’ evitare di danneggiare la strumentazione di bordo di HST. Per quasi un anno tutti i telescopi della NASA l’hanno seguita e monitorata e si e’ raccolta una mole considerevole di dati che saranno analizzati nel corso dei prossimi anni.
Quanto a noi, sembra esservi poca possibilita’ di avvistare cio’ che resta della cometa ad occhio nudo. Cio’ che e’ rimasto passera’ vicino alla Terra il 26 dicembre, ad una distanza di oltre 64 milioni di chilometri.
La cometa ISON e’ una cometa che fa parte della Nube di Oort e che ha compiuto il suo primo transito entro il Sistema Solare interno (quello dove si trovano i pianeti) dopo aver viaggiato per milioni di anni. La Nube di Oort e’ una nube sferica di nuclei cometari che si puo’ pensare come la culla delle comete di lungo periodo; la dimensione di questa Nube dovrebbe essere pari a 60-100 000 volte la distanza Terra-Sole. La Nube di Oort rappresenta inoltre il confine del nostro Sistema Solare, ossia la regione di spazio dove agisce ancora l’azione gravitazionale del Sole. A causa della perturbazione gravitazonale delle stelle della nostra Galassia, che di tanto in tanto si vengono a trovare relativamente vicine alla Nube di Oort nel loro moto attorno al centro della Galassia, una cometa viene “sganciata” dalla Nube di Oort ed inizia il suo viaggio verso le regioni piu’ interne del Sistema Solare.
Scoperta da astronomi russi l’anno scorso la cometa ISON avrebbe dovuto diventare, secondo le stime iniziali, la cometa del secolo per la sua grande luminosita’. In realta’, ISON avrebbe si’ entusiasmato gli osservatori di tutto il mondo ma solo se fosse sopravvissuta al Sole. E questo pare che qualcuno non lo abbia tenuto in considerazione… Un po’ di cauto ottimismo e’ doveroso quando si pensa ad un oggetto con un nucleo di circa tre chilometri che transita nelle vicinanze del Sole ad una distanza dalla sua superficie di 1200 000 chilometri.
“La cometa ISON lascia dietro di se’ un’eredita senza precedenti per gli astronomi, e l’eterna gratitudine di un vasto pubblico affascinato” – Karl Battam, Naval Research Laboratory.
Fonte: ABC News – Hubble Telescope Best Shot at Learning Comet Fate – http://abcnews.go.com/Technology/wireStory/hubble-telescope-best-shot-learning-comet-fate-21072547
NASA: http://www.nasa.gov/ison
ISON Observing Campaign: http://www.isoncampaign.org/
Sabrina