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"Hugo Cabret" è un film steampunk, come "Wild Wild West" di cui parlavamo l'altro ieri, ma decisamente più delicato, poetico e magico.
Hugo, rimasto orfano, viene affidato allo zio, un ubriacone buono a nulla. Il piccolo si ritrova a dover vivere nella stazione di Montparnasse a Parigi e riparare per conto dello zio tutti gli orologi.
Hugo è abile con i congegni meccanici, riparare orologi per lui è cosa da poco, ha un obbiettivo ben più alto: ridare vita a un automa meccanico.
Su quello strano congegno stava lavorando suo padre prima di morire, Hugo è convinto che riattivando l'automa non si sentirà più solo, deve contenere un messaggio da parte di suo padre.
Alla ricerca di viti e rondelle, Hugo è costretto a rubacchiare alcuni ingranaggi a un giocattolaio che ha il suo piccolo negozio in stazione.
L'uomo sorprende il ragazzino e per punizione gli sequestra il taccuino con gli appunti del padre.
Hugo spera di poter contare sulla figlioccia del giocattolaio, Isabelle, per riavere i preziosi appunti e continuare il suo lavoro.
A un certo punto, la favola del dolce orfanello diventa una favola sul cinema!
Tutto quello che c'è stato raccontato in precedenza era solo un pretesto per riportare alla memoria ed elogiare Georges Méliès, uno dei primi grandi registi che il cinema abbia avuto.
La parte finale, sarà pure raccontata in modo un po' affrettato, ma è quella che da pregio al film.
Capiamo anche perché un attore come Ben Kingsley abbia scelto di interpretare il giocattolaio, all'inizio sembra un personaggio superfluo, poi...
Nel cast anche Sacha Baron Cohen in un ruolo che gli è congeniale. Una piccola ma importante parte per Jude Law, è il papà di Hugo. Brevissime apparizioni (che vi sfido a notare!) di Johnny Depp e Michael Pitt. Johnny Depp è uno dei produttori. La sua casa di produzione è la Infinitum Nihil, chiamata così in mio onore, Johnny è molto affezionato a me... scherzo! :P
Ops! Stavo dimenticando i due giovanissimi protagonisti Asa Butterfield e Chloë Grace Moretz, quest'ultima sempre più star grazie a "Kick-Ass 2".
"Hugo Cabret" nel 2012 ottiene Oscar per:
- Migliore fotografia
- Migliore scenografia (i nostri Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo)
- Miglior sonoro
- Miglior montaggio sonoro
- Migliori effetti speciali.
Solo nomination per Miglior film, Migliore regia a Martin Scorsese (però ha vinto il Golden Globe), Migliore sceneggiatura non originale, Migliori costumi, Miglior montaggio, Miglior colonna sonora.
Gli Oscar non ricevuti (tranne per la sceneggiatura non originale) sono stati presi da "The Artist" il vero successone di quell'anno.
Il lizza per la migliore regia c'era anche Woody Allen con "Midnight in Paris", insomma la Francia e gli anni '20-'30 erano l'ossessione del momento!
Concludo con una bellissima frase del film:
«Mi piace immaginare che il mondo sia un unico grande meccanismo. Sai, le macchine non hanno pezzi in più. Hanno esattamente il numero e il tipo di pezzi che servono. Così io penso che se il mondo è una grande macchina, io devo essere qui per qualche motivo. E anche tu!»
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