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Human: i Corpi Silenziosi di Antony Gormley

Creato il 11 maggio 2015 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Human: i Corpi Silenziosi di Antony Gormley

Distesi, raggomitolati, in piedi, accucciati, sdraiati, appoggiati: molteplici sono le pose delle "sculture silenziose" che, dallo scorso 26 aprile, impreziosiscono il Forte di Belvedere a Firenze ospitati all'interno di Human, mostra interamente dedicata all'apprezzato artista inglese Antony Gormley. L'esposizione, curata da Arabella Natalini e Sergio Risaliti e visitabile fino al prossimo 27 settembre, vede riunite più di cento opere di Gormley distribuite tra le sale interne del noto complesso architettonico, i bastioni, le scalinate e le terrazze, occupando così ogni lato della fortezza cinquecentesca che offre ai suoi visitatori una straordinaria vista sulla città di Dante e le colline circostanti.

Tra le opere che possiamo ammirare troviamo anche l'importante installazione Critical Mass, un "anti-monumento che evoca tutte le vittime del XX secolo". Un lavoro ideato originariamente nel 1995 per un luogo specifico, un vecchio deposito di tram a Vienna, che rappresentava per lo scultore un modo di "attivare l'intero edificio e farne un punto di riflessione su un momento buio della storia della Germania".

Collocata sulla terrazza inferiore del Forte di Belvedere, Critical Mass acquisisce nuovo vigore grazie al confronto con la città rinascimentale, la storia dell'umanesimo e la continua e onnipresente relazione tra denaro e potere politico e militare. Passeggiando attraverso la suggestiva fortezza, sul terrazzo più basso, troviamo, come afferma lo stesso Gormley, "dodici figure installate in senso lineare e progressivo dalla posizione fetale a quella per osservare le stelle richiamando l'"ascesa dell'uomo". All'estremo opposto, occidentale, del terrazzo più basso si trova un ammasso confuso degli stessi corpi. Qui oggetti industriali in ferro sembrano abbandonati, ognuno dieci volte la densità relativa di un corpo umano vivente, riflette la zona d'ombra che inevitabilmente accompagna ogni concetto del progresso umano, mettendo lo spettatore davanti ad un'immagine evocativa del conflitto del secolo scorso. Questa dialettica tra desiderio e inettitudine è la tensione che sottende in modo capillare tutta la mostra".

Le figure più naturalistiche di Critical Mass, derivate da modelli presi direttamente dal corpo dell'artista, sono in dialogo con le recenti opere conosciute come Blockworks, che restituiscono l'anatomia umana attraverso volumi architettonici mentre ogni scultura è posizionata per entrare in risonanza con la struttura del Forte.

La scelta del Forte di Belvedere non è sicuramente casuale perché, come ci spiega ancora lo stesso Gormley, si tratta di "un esemplare straordinario di trasformazione: una collina naturale trasformata in manufatto da Ferdinando de' Medici. Per lungo tempo è stato associato all'arte contemporanea, spesso usato come contesto monumentale per opere monumentali. Piuttosto che inserire altre opere il cui intento è di misurarsi con la spazialità del luogo, ho scelto di esporre opere a misura d'uomo che permettano alla forma e alla sostanza di questa notevole costruzione di esprimersi... [...] Human fa aprire il Forte di Belvedere attraverso l'agopuntura scultorea: le opere sono dislocate in modo diffuso e capillare al fine di catalizzare le masse interiori, le costrizioni ed il panorama che si gode da questo luogo. Nel trovare i luoghi adatti a creare questi confronti e allusioni, a creare ostacoli ed occasioni per fermare i visitatori nel loro peregrinare, cerco di incoraggiarli a ripensarsi e di ripensare il modo in cui si misurano con gli spazi che hanno intorno".

Fotografie di Federica Zingarino


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