Proprio qualche tempo fa, su questo blog, parlavo del fastidio che provoca negli spettatori la traduzione dei titoli in italiano, soprattutto quando non necessaria. Esiste, però, un fardello maggiore, qualcosa di ancor più incomprensibile: il cambiamento di un titolo in inglese in un altro titolo in inglese. Già tradurre un titolo in italiano è una brutta cosa, soprattutto quando ne storpia il significato (sempre emblematico rimane il caso di “Se mi lasci ti cancello”, che sembra quasi il titolo di una commedia, quando poi parliamo di un film drammatico). Humandroid, invece, appartiene al secondo caso, quello in cui un titolo in inglese viene cambiato in un altro titolo sempre in inglese. Forse la distribuzione italiana ha pensato che “Chappie”, non fosse un titolo allettante per il pubblico, come se questo si basasse esclusivamente sui titoli per andare al cinema e non si vedesse prima neanche il fottuto trailer.
Deon è l’ingegnere che ha progettato gli Scout, robot antropomorfi utilizzati dalla polizia di Johannesburg per combattere la criminalità, ma il suo sogno è creare un robot che senta, pensi e impari come un umano: una nuova AI. Riesce a realizzare il suo sogno e a installare questa “coscienza” artificiale all’interno di un vecchio scout rottamato, che finisce nelle mani di una particolare banda criminale che lo aiuterà a crescere e a evolversi. Chappie, questo il nome del robot, viene al mondo come un bambino, spaventato e intimorito, ma in poco tempo crescerà e sarà in grado di cambiare la concezione stessa di “coscienza”.

Humandoid è un film che entra di diritto in una futura classifica sui film di fantascienza o sui robot. Da vedere!
Fan fact: Ninja e Yolandi, i due membri della gang che adotta Chappie, sono in realtà un duo rap famoso in Sud Africa con il nome di Die Antwood. Molte loro canzoni fanno parte della colonna sonora del film, tra cui quella che accompagna i titoli di coda: Enter the ninja
