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Città industriale ( in ungherese Vajdahunyad, Eisenmarkt in tedesco ovvero Mercato del Ferro ) che sorge tra i monti Apuseni e i Carpazi meridionali offre al turista un bellissimo castello medievale. Sir Patrick Leigh Fermor, considerato il più grande scrittore vivente di viaggi ha descritto il maniero di Hunedoara “ è talmente teatrale e fantastico che, a un primo sguardo , sembra completamente irreale”. Il castello di Mattia Corvino ( in ungherese Mátyás Hunyádi detto Mattia "il giusto" ) fu costruito ( ad opera di Iancu de Hunedoara e, in seguito dal figlio Mattia Corvino ) verso la metà del XIV secolo e rappresenta il prototipo della fortificazione medievale con il suo fossato profondo quasi trenta metri, un ponte levatoio stretto e sovrastato da moltissime torri per un colpo d’occhio straordinario. L’interno del castello è in linea con la costruzione esterna neorinascimentale : gallerie, scale, decine di incamminamenti, scale a chiocciola e volte gotiche ne danno un’ulteriore sensazione di inespugnabilità. Iancu de Hunedoara e il figlio Matteo Corvino ( famiglia ungherese e rumena ) rimasero famosi per aver difeso il terrritorio dagli attacchi degli ottomani. Nel 1854 il castello subì un grave incendio ma venne ristrutturato fedelmente fino a presentarsi, ai giorni nostri, come un punto d’attrazione obbligatorio per i turisti che visitano la città.
Sin dai tempi dei romani si conoscevano le riserve di minerale del ferro della zona di Hunedoara ( da qui la denominazione di Mercato del Ferro ) e sono state sfruttate a più riprese mentre dopo la seconda guerra mondiale i comunisti costruirono una grossa acciaieria proprio di fronte al castello deturpandone il panorama ( al momento le autorità locali ne vorrebbero fare un punto d’attrazione turistica trasformandola in museo ).