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Hunger Games: Il Canto della Rivolta - Parte II

Creato il 25 novembre 2015 da In Central Perk @InCentralPerk
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Ci avevano promesso azione, e azione abbiamo avuto.
Doveva andare inevitabilmente così, dopo la prima edizione dei giochi, dopo la seconda commemorativa, e l'esplosione di quella rivolta che più che alle armi, chiama ad affinare tattiche e strategia, con l'arrivo del gran finale Katniss deve scendere in campo, deve farsi valere, obiettivo: uccidere il Presidente Snow.
Così questo ultimo capitolo è una lunga preparazione a quel finale, dove in un modo o nell'altro tornano anche i giochi, tornano trappole e trabocchetti mortali.
Ma come sempre, c'è anche l'amore a metterci lo zampino, e se avevamo lasciato Katniss disperata per l'aggressione senza precedenti di Peeta, un Peeta che ora la odia e la vuole morta, che si odia per essere così instabile, la ritroviamo in balia di paura e odio, cercare conforto tra le braccia ormai rassegnate di Gale.
La rivolta però va avanti, arrivati alle porte del secondo distretto, arrivati ormai nel cuore di Capitol City, Alma Coin e Plutarch usano tutta la loro finezza di strateghi, dovendo però sottostare a una Ghiandaia Imitatrice che no, vuole fare di testa sua, ha seta di vendetta.
Hunger Games: Il Canto della Rivolta - Parte II
E dopo una lunghissima preparazione, dopo altri discorsi toccanti a cui si risponde con il fuoco, finalmente l'azione arriva davvero, tra le strade disseminate di pericoli di Capitol City, con una squadra che, già sappiamo, verrà via via decimata.
E così sarà, Katniss deve mettersi il cuore in pace, e dopo 4 capitoli ancora non ha capito lo spirito di sacrificio in suo nome, si deve andare avanti, perdendo pezzi, dai più importanti a quelli puramente d'insieme.
C'è spazio quindi per scene ad alto tasso di adrenalina, che portano a brividi degni di un horror, a effetti speciali che mozzano il fiato: ma ha tutto il sapore di un ennesimo gioco, di un riempitivo che, quando ancora manca una lunga parte finale, dove tutto si deve ancora risolvere e poi appoggiare sulla pace, spaventa.
Questa ultima parte, con i suoi 137 minuti di durata, mette a dura a prova, e se sa esaltare in alcuni punti, in altri, ci si lascia andare a riempitivi e prevedibilità.
Hunger Games: Il Canto della Rivolta - Parte II
Si ha come la sensazione che non si voglia lasciare andare questa eroina, interpretata con una convinzione ancora maggiore da una Jennifer Lawrence ancora più bella, mentre attorno a lei i comprimari di sempre si mettono un po' nell'ombra, da quella Elizabeth Banks che con le sue lacrime ci scalda il cuore, a quel Woody Harrelson che ha il compito di leggere la lettera più toccante, a quel Philip Seymour Hoffman che quella lettera non la può leggere e ci abbandona con uno sguardo malinconico ma vincitore.
Arrivati alla fine, comunque, questa saga dimostra ancora una volta tutto il suo valore, la sua intensità e intelligenza rispetto ad altri prodotti simili: con il male inarrestabile, con le cose che cambiano ma che in fondo non cambiano mai: per quanto sangue è stato versato, ci sarà sempre qualcuno pronto a versarne ancora per diversi ideali, per fare della guerra, del dolore, dei martiri, dei morti, un suo vantaggio.
In questa realtà che sembra non avere pace, la pace la si può trovare solo con se stessi, costruendo un proprio rifugio, dove gli incubi continueranno a bussare, ma li si saprà domare, insegnando il tutto a chi verrà poi.
Gli Hunger Games ci abbandonano così, con insegnamenti e valori che all'interno di un prodotto commerciale e dal target giovane, hanno invece un peso e un significato non indifferente.
E così, anche se quest'ultimo capitolo lo si è patito, in tutta la sua lunghezza, dispiace dover salutare questi compagni di avventura.
Hunger Games: Il Canto della Rivolta - Parte II
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