di Francis Lawrence (Usa, 2013)
con Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Donald Sutherland, Liam Hemsworth, Stanley Tucci, Elizabeth Banks, Woody Harrelson, Philip Seymour Hoffman, Lenny Kravitz, Amanda Plummer, Jena Malone
durata: 146 min.
★★★☆☆
A distanza di un anno tornano gli Hunger Games, stavolta affidati alla mano sicura di Francis Lawrence (che dirigerà anche i due restanti film) e pronti a sbancare i botteghini di mezzo mondo, Italia compresa. A dir la verità il primo episodio da noi, ma solo da noi, era stato un flop clamoroso (tre milioni scarsi di incasso) complici l'uscita estiva e la scarsa attitudine alla lettura dell'italiano medio, poco attratto dalla saga firmata da Suzanne Collins, amatissima invece dalle adolescenti. E complice anche la 'statura' sociologica di questa quadrilogia, che come avevamo evidenziato anche nel primo film (vedi qui) è decisamente più adulta e complessa rispetto alla media di un Harry Potter o di un Twilight qualsiasi... e che, di conseguenza, ce la fanno di gran lunga preferire.
A Katniss e Peeta non resta dunque che partecipare nuovamente alla mattanza che si terrà a Capitol City, solo che stavolta la vittoria, e quindi la sopravvivenza, sarà molto più dura: sia per il peso degli avversari, sia per la dichiarata intenzione di Snow di eliminare una volta per tutte la ragazza, ormai simbolo della ribellione. E Katniss è, a maggior ragione, di nuovo la star incontrastata della storia: fresca di Oscar e al culmine della notorietà, la 23enne Jennifer Lawrence non esita a tornare nei panni della giovane popolana forte come l'acciaio e abilissima nel tiro con l'arco, accettando di buon grado di mettere su ancora qualche chilo di muscoli per interpretare la figura mascolina della protagonista. E' lei infatti la ragazza di fuoco del titolo, e il film indugia molto più che nel primo episodio sulla sua vicenda personale: a Katniss non interessa affatto il ruolo di eroina, tutto quello che vuole è salvare la sua famiglia, a qualunque costo. Nel suo cuore non c'è posto per nessun altro. Ne fanno le spese il fidanzato vero, Gale, e anche quello finto, Peeta, compagno di sventura in battaglia e perdutamente innamorato della sua partner 'lavorativa'.
La Lawrence è, manco a dirlo, ancora una volta bravissima: decisa, fiera, assolutamente credibile nel ruolo, dimostra che si può essere una grande attrice anche recitando in una produzione commerciale a largo budget. E anche il film per certi aspetti è notevole: le atmosfere cupe, oppressive, orwelliane, sono decisamente affascinanti anche per un neofita del genere. Per certi versi ricordano le pellicole di Leni Riefenstahl (l'esaltazione della forma fisica, l'ostentazione della forza, le scenografie marmoree e squadrate degli edifici che tanto assomigliano all'architettura fascista...) e restituiscono molto bene il disagio allo spettatore. A tutto questo si aggiunge una maggiore cura nei dettagli e nelle coreografie, nonchè in tutti gli altri aspetti tecnici (costumi - bellissimi - trucco, effetti speciali, sonoro) che hanno ovviamente comportato una considerevole lievitazione dei costi produttivi (praticamente raddoppiati rispetto al primo episodio: 150 milioni di dollari contro 80).
Peccato però che La Ragazza di Fuoco contenga esattamente gli stessi difetti del primo Hunger Games, ovvero un'eccessiva lunghezza e una certa discontinuità del ritmo narrativo: questo secondo capitolo dura ben 146 minuti durante i quali i tempi morti non mancano, dovuti in gran parte a un'eccessiva didascalicità della storia (non avendo letto i libri non sappiamo se dovuta alla penna della Collins oppure a quella dello sceneggiatore) che troppe volte toglie pathos e appesantisce il racconto. E' un film a due velocità: molto lento e descrittivo (fin troppo) nella prima parte, eccessivamente veloce e sbrigativo, poco approfondito nella seconda, dove il combattimento nell'arena ci viene mostrato a un ritmo talmente forsennato che impedisce di coglierne tutti gli intrecci e le strategie. E ci disturba molto, lasciatecelo dire, anche il finale 'brutalmente' tagliato con l'accetta e secondo noi irrispettoso verso lo spettatore, 'violentato' nel desiderio e 'costretto' ad aspettare l'epilogo della storia... bieca pratica commerciale che poteva essere fatta con più stile (altri film di transizione sono stati ben più corretti al riguardo: pensiamo, per esempio, a L'Impero colpisce ancora o Le due torri...)
Infine gli attori: maggior budget significa anche un cast ulteriormente irrobustito di star. Così oltre a tutti i protagonisti del primo episodio qui fa il suo ingresso nientemeno che un altro premio Oscar, quel Philip Seymour Hoffman che verosimilmente avrà un suo spazio di rilievo nei film successivi. Ne La Ragazza di Fuoco si limita a poco più di un cameo, seppur di magnetica presenza. Ma la sorpresa più gradita, per chi scrive, è la riscoperta di un volto poco noto ma molto intrigante del cinema americano: la bella Jena Malone (ricordate la ragazzina di Donnie Darko?) che non vedevamo dai tempi di Into the Wild. Interpreta Joanna, tributo del distretto 7 e 'alleata' di Katniss nell'arena. Bel personaggio, fiero, alternativo e che lascia il segno. Un motivo in più per guardare il prossimo episodio...