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Alla vigilia del Tour della Vittoria, però, Katniss riceve la visita del Presidente Snow (Donald Sutherland) che le spiega come stanno veramente le cose: se nella Capitale tutti sono tremendamente affascinati dalla sua storia d'amore, negli altri Distretti il suo comportamento viene visto come un inammissibile (per lui) segno di ribellione. Per salvare la sua famiglia e tutte le persone che ama, compreso Gale (Liam Hemsworth), Katniss dovrà convincere tutti che i suoi sentimenti per Peeta sono reali. Ma durante il Tour diventa palese che, per quanto ci si possa impegnare, la scintilla della rivolta si è ormai accesa e Katniss ne è l'inconsapevole simbolo: bisogna annientarla e, con lei, tutti quelli della sua specie. La soluzione arriva con l'edizione della memoria degli Hunger Games, nella quale i tributi saranno estratti tra i vincitori ancora in vita delle precedenti edizioni. L'incubo ricomincia: si torna nell'Arena...
Hunger Games - La Ragazza di Fuoco ha un compito importantissimo: sistemate ormai le basi della mitologia e dei personaggi nel primo capitolo cinematografico, a Francis Lawrence viene dato il compito di espanderne i confini interni, scavando dentro la psicologia di ognuno di loro ed esaltandone le contraddizioni. Nulla è mai come sembra, soprattutto a Panem, dove le apparenze sono sempre così curate. Ed è proprio su queste che il regista punta per dare maggiore risalto alla profondità dei suoi personaggi. Non si può non rimanere affascinati dalla vastità delle scenografie e da come il mondo in cui si muove Katniss sembri profondamente cambiato, dentro e fuori dal Distretto 12. Nulla è come prima ed è l'ambiente esterno a raccontarcelo prima ancora che i personaggi aprano bocca, a cominciare dal più superfluo lato modaiolo, affidato alle mani di Trish Summerville, che aveva già lavorato in passato con il regista in alcuni video musicali.
L'attenzione al mondo esterno di Hunger Games - La Ragazza di Fuoco è nulla paragonata a quella verso l'interiorità dei personaggi. Dopotutto questo è il capitolo di passaggio, quello del cambiamento, dell'approfondimento, quello che conduce Katniss da vittima a combattente, da inconsapevole a cosciente simbolo della rivolta. È in questo film che i suoi dubbi, le paure e le incertezze si acuiscono fino a diventare l'arma da usare contro il nemico. E Francis Lawrence riesce a mostrare pienamente questa metamorfosi, grazie anche a un cast che è profondamente dentro la storia, che la ama e fa di tutto per comprenderla. Se qualcuno ha mai avuto dei dubbi sulla bravura di Jennifer Lawrence, bastano gli ultimi secondi di film a dimostrare quanto l'attrice sia capace di dimostrare una gamma diversa di emozioni con la sola potenza dello sguardo e la sua bravura è riuscita a influenzare anche le performance di Josh Hutcherson e Liam Hemsworth, che appaiono molto più sicuri di sé, a proprio agio con un personaggio che, anno dopo anno, cresce con loro. Tutto il cast si incastra alla perfezione nell'intricato puzzle di Hunger Games e, se da un lato ci sono performance come quelle di Woody Harrelson e Stanley Tucci che, con il loro immenso carisma, nessuno metterebbe mai in dubbio, anche le scelte di cast più discusse, come quella di Sam Claflin nel ruolo di Finnick Odair (uno dei personaggi più amati dai fan della saga), si rivelano entusiasmanti. "Sam è dotato di dolcezza e fascino", racconta Jennifer Lawrence, "Quando escono dalla bocca di Sam le parole sarcastiche di Finnick diventano estremamente affascinanti e questa è una cosa davvero difficile da fare, ma Sam ne è stato capace. Nessun altro attore sarebbe stato in grado di interpretare Finnick in modo così straordinario".
Il ritmo registico di Francis Lawrence si modella sulle performance dei suoi attori, seguendo quasi loro battito cardiaco, lasciandosi guidare da chi, inevitabilmente, ha passato più tempo di lui a Panem e aggiungendo a tutto il proprio tocco personale. La connessione emotiva con i personaggi è forte: La Ragazza di Fuoco è, soprattutto per tutta la prima parte, figlia delle conseguenze del primo film ed è normale che si basi molto sui legami e le suggestioni che esso ha creato. Lo spettatore condivide il dolore e la frustrazione dei protagonisti perché, proprio come loro, lo ha già provato; si lascia influenzare dalla rabbia, dalla loro stessa voglia di fuggire e allo stesso tempo combattere, mutando esso stesso al fianco di Katniss e Peeta, già inconsapevolmente pronto per quello che è il suo inevitabile destino. La spilla di Katniss è ormai diventata un simbolo di insurrezione. La giovane rappresentante del dodicesimo Distretto, riuscendo con astuzia a salvare sé stessa e il compagno di distretto Peeta (Josh Hutcherson) dai passati Hunger Games, è ormai diventata una paladina: per i viziosi viziati della città dispotica di Capitol City è una sorta di diva, da cui copiare il look e per cui offrire lauti banchetti; per i miserevoli sottomessi dei dodici distretti che circondano Capitol City è la miccia della rivolta. E il presidente Snow (Donald Sutherland) lo sa bene. Come sa bene che l'amore di Katniss per Peeta è stata una sceneggiata e che il cuore della giovane batte per l'amico d'infanzia Gale Hawthorne (Liam Hemsworth, fratello minore di Chris, il biondo dio della Marvel ora in sala con Thor: The Dark World). Per questo il suo primo obiettivo è eliminarla, nella maniera più subdola possibile. Dopo il Tour dei Vincitori attraverso i distretti di Panem, Snow organizza una speciale Edizione della Memoria degli Hunger Games: la mietitura dei Tributi attraverso i dodici distretti coinvolgerà solo passati Vincitori. Una decisione che turba anche alcuni cittadini di Capitol, l'esuberante Effie Trinket (Elizabeth Banks) e l'appassionato stilista Cinna (Lenny Kravitz) su tutti. Katniss ancora una volta si troverà a lottare contro altre vittime, come lei, per aver salva la vita. Con un refrain da ripetersi in mente: "Ricorda chi è il tuo nemico". Intanto i 146 minuti di visione volano. Il suo personaggio in Hunger Games - La ragazza di fuoco evolve: se nella prima pellicola Katniss aveva come primo obiettivo salvarsi e tornare dalla sua famiglia, ora la pressione su di lei è diversa, è spinta in un'arena più grande e la sua preoccupazione è dibattuta tra i suoi cari e interessi superiori che coinvolgono le sorti di Panem. Sente su di sé il conferimento di una missione: ciò la disorienta e acuisce i suoi travagli interiori. La trepidazione ferve. A Francis Lawrence, agli sceneggiatori Michael Arndt e Simon Beaufoy e al solido cast il merito di aver fatto di una saga per teenager uno spettacolo godibile per ogni età. E ora non resta che aspettare Hunger Games: il canto della rivolta - Parte 1 e Parte 2.
Fonte:
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