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Hunger Gays

Creato il 08 maggio 2012 da Cannibal Kid

Volete sapere tutto su Hunger Games?

 

Volete conoscere i punti di contatto con il giapponese Battle Royale? Volete sapere se è meglio il libro o l’adattamento cinematografico? Volete sapere se è meglio un tizio che si chiama Gayle Gale o uno che si chiama Peto Peeta? A parte quest’ultima questione, domani avrete le risposte. Nell’attesa della recensione vera e propria, oggi beccatevi la trama riletta, rivissuta e risputata fuori in maniera cannibale. Felici Hunger Games. E possa la sfiga essere sempre a vostro favore!

Hunger Gays
Hunger Games (USA 2012) Titolo originale: The Hunger Games Regia: Gary Ross Cast: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Stanley Tucci, Wes Bentley, Willow Shields, Lenny Kravitz, Amandla Stenberg, Alexander Ludwig, Paula Malcomson, Toby Jones, Isabelle Fuhrman, Jacqueline Emerson, Philip Troy Linger, Donald Sutherland Genere: giochi senza frontiere Se ti piace guarda anche: Battle Royale, Atto di forza, Tron: Legacy, Il domani che verrà - The Tomorrow Series
Suzanne Collins “Hunger Games” (romanzo, USA 2008) Titolo originale: The Hunger Games Pagine: 376 Casa editrice italiana: Mondadori Se ti piace leggi anche: 1984, Il signore delle mosche, Il mito di Teseo, Battle Royale (manga)
Trama semiseria ATTENZIONE: SONO PRESENTI SPOILER VARI

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"Ammazza che gnocca che sei! Sicura di essere figlia mia?"

Katniss è sfigata per varie ragioni. Per prima cosa, perché vive nel Distretto 12 della terra di Panem. Un distretto talmente povero che il pane(m) si mangia giusto nei giorni di festa e a suicidarsi non sono gli imprenditori bensì gli impiegati dell’agenzia delle entrate. La sua altra grande sfiga è quella di chiamarsi Katniss. I suoi genitori quando l’hanno scelto come nome cos’avevano dentro la testa, delle ghiandaie imitatrici? È un nome talmente sfigato che viene sfottuta persino dal suo amico (solo amico?), uno che si chiama Gale, che tra l’altro è un nome da donna, e che nonostante questo si diverte a storpiare il suo in Katnip. E giù matte risate per questo giocone di parole che solo lui capisce. Considerando che l’altro tizio del loro distretto si chiama Peeta, a quanto pare i ricchi e i potenti hanno anche il monopolio dei nomi importanti. A Capitol City infatti si chiamano tutti Caesar, Seneca, Cato, Pier Silvio… Ma non corriamo troppo avanti.

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"Mi ti farei più che volentieri, Katfig. Però sto già con Hannah Montana e se ci
becca suo padre Billy Ray Cyrus so' cazzi. Quello è un cantante country old style!"

Tra gli altri motivi di sfiga di Katniss c’è che il padre è morto, la madre per il trauma è diventata tipo catatonica e così lei si deve occupare da sola al sostentamento della walking dead mom e della viziatissima sorellina Prim. Per farlo potrebbe decidere di fare la escort minorenne, però nel Distretto 12 sono tutti troppo poveri per potersi permettere una zoccola minorenne, e così, escludendo il furto di autoradio visto che nessuno ha un’auto figuriamoci una radio, decide di ripiegare sulla caccia. Comunque, c'è anche gente che se la passa peggio di quelli del Distretto 12: ad esempio gli abitanti di Rosello, in Abruzzo, che hanno votato Moccia come Sindaco. Perché l'hanno fatto? Perché così sperano non abbia più tempo per scrivere libri o persino girare film. Sagge persone.
La sfiga principale di Katniss però è un’altra, e non riguarda solo lei bensì tutti i giovani: nella terra di Panem ogni anno vengono organizzati gli Hunger Games, che sono un misto tra Giochi senza frontiere e il Grande Fratello, però più divertenti visto che i Tributi concorrenti devono uccidersi fino a che non ne rimarrà solo uno. Spesso si è fatto lo scontato paragone con Battle Royale, ma a me sembra che siamo più dalle parti di Highlander.
A questi Hunger Games sono costretti a partecipare due giovani, un ragazzo e una ragazza, per ogni distretto. Un crudele modo che i potenti della terra di Panem hanno per ricordare a ogni Distretto l’affronto che hanno fatto quando, tipo 74 anni a.K. (avanti Katniss), avevano osato ribellarsi contro la capitale, che molto fantasiosamente si chiama Capitol City. Come ogni anno, avviene quindi l’estrazione dei due nomi dei Tributi da sacrificare per il divertimento collettivo del pubblico di Canale 5 in questa sorta di talent-show. Pare che il governo Monti, per far fronte all’aumentare della disoccupazione giovanile, stia studiando un decreto legge analogo, così si libera un po’ di tutti questi giovani che cercano di rubare le poltrone agli anziani Strateghi.

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"Ok, ho sbagliato a dire che X-Factor era un reality quasi decente... Però la vostra reazione non è un filo eccessiva?"


Il primo nome nel Distretto 12 che viene estratto da una tizia che sembra Lady Gaga ai tempi di Marie Antoinette è… rullo di tamburi… Emma Marrone! La gente del Distretto si guarda esterrefatta e terrorizzata: con lei come tributo, il reality rischia di trasformarsi in un talent-show stile Amici e sai che due palle? Magari poi spunta fuori pure Belen con delle stampelle manco fosse stata aggredita da degli animali ibridi. Katniss allora grida: “Nooooooo! Emma Marrone no! Mi offro io come volontaria!” Ed è così che Katniss si è sacrificata per il bene comune e ha partecipato agli Hunger Games.

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"Panem! Panem a buon mercato! Nessuno vuole del panem?"

Viene poi estratto il nome del Tributo maschile: “E il secondo partecipante per il Distretto 12 è… Peto Merdark.” Risate collettive, fomentate dal solito Gale. “Ehm, scusate, ho letto male: Peeta Mellark.” I due fortunelli partono quindi per il campo di concentramento, volevo dire per gli Hunger Games, su un treno che non parte dal binario 9 ¾ e non trasporta maghetti secchioni, però in compenso contiene ogni genere di leccornia e ogni tipo di comfort. Compresi i materassi che Katniss e gli altri del Distretto 12 hanno visto solo nelle televendite di Giorgio Mastrota.
Dal vagone-bordello esce poi fuori Woody Harrelson in versione Larry Flynt. Uno che in qualsiasi altro Distretto sarebbe considerato l’ubriacone del villaggio, mentre nel Distretto 12 è l’uomo più importante, visto che in passato è l’unico ad essere riuscito a vincere gli Hunger Games. Come abbia fatto è uno dei grandi misteri senza risposta del primo capitolo di questa saga e dell’umanità tutta. Ma se la Juve è riuscita a vincere lo scudetto con in panchina un uomo che ha rubato il parrucchino a Nicolas Cage, allora tutto può succedere.
Durante l’allenamento di preparazione per gli Hunger Games senza frontiere, Katniss si segnala per la sua grande dote. I pompini? No, la sua altra grande dote: il tiro con l’arco. La giuria di esperti che deve giudicarla, composta da Simona Ventura, Giampiero Galeazzi e dall’immancabile Mara Maionchi, la ignora e così lei per vendicarsi, con una mira che manco Robin Hood si sogna, riesce a infilare la mela nella bocca di un maiale. E non mi riferisco a Giampiero Galeazzi.

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"Sì, brava Katnip! Lo vedi questo? Non è un gesto di rispetto di qualche distretto..."

 

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"Lenny, ti rifaccio il riff di Are you gonna go my way
meglio di una ghiandaia imitatrice!"

Come stilista personale, Katniss si ritrova Lenny Kravitz. All’inizio era stato contattato per essere il suo vocal coach, però ha voluto farlo Morgan e allora alla fine Lenny ha dovuto ripiegare tirando fuori le sue doti fashion. Non essendo però quello dello stilista il suo lavoro, Lenny mentre si fa una canna si addormenta, la lascia cadere sull’abito, questo prende fuoco mentre Katniss lo indossa e la folla va in delirio. È così che Katniss è diventata La ragazza che giocava con il fuoco? No, quello è un romanzo di Stieg Larsson già sotto copyright. Più semplicemente allora viene ribattezzata La ragazza di fuoco, e poi anche La ragazza Bic, visto che la Bic è l’unico sponsor che quell’ubriacone di Woody Harrelson è riuscito a trovarle. Dopo tutta la fase preparatoria, dopo le interviste nello studio degli HG con Alessia Marcuzzi e i video RVM di presentazione dei protagonisti con sotto qualche toccante canzone dei Coldplay usata come colonna sonora e dopo Peeta che confessa il suo eterno amore per quella bella topolona di Katniss, ecco che finalmente hanno inizio i 74esimi Hunger Games. I giochi della fame. E nemmeno questa volta mi riferisco a Giampiero Galeazzi.

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"Sì, va bene, è una bella figa. Però adesso potete girare sulla partita della Juve,
che sta solo vincendo lo scudetto?"

La tecnica messa a punto da Katniss per sopravvivere è la più ovvia: battersi fino alla morte? Ma và: scappare, scappare, scappare! Cosa combina invece Peeta? Peeta si allea con i Favoriti, i Tributi dei Distretti ricchi. Un gruppo di palestrati che sembra uscito da Jersey Shore, giusto un po’ meno ingellati. Anvedi sto infame di Peeta. E meno male che era il ragazzo innamorato… Il gruppo di bulletti scova Katniss che fino ad allora era andata a fare tranquille scampagnate per i boschi della zona a raccogliere margheritine. Lei però, agile come una kat, scappa in cima a un albero e lancia loro addosso un alveare di api geneticamente modificate. Roba da far insorgere Michela Vittoria Brambilla e tutte le associazioni animaliste. L’arma comunque si rivela efficace e Peeta la aiuta a scappare. Ah, ecco, allora è ancora innamorato: la patata è sempre più potente di tutto, persino delle alleanze con i tamarri di Jersey Shore, e quindi Peeta prosegue nella sua unica missione personale degli Hunger Games. Sopravvivere? No, infilarsi nel triangolino inesplorato (che sia effetivamente inesplorato poi è tutto da vedere) della micetta Katniss. La quale, nel frattempo, si è alleata con Rue.  Chi è Rue?

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"Heil Hitler! Volevo dire... Heil Panem!"

Rue è una piccoletta del Distretto 11 che avrà sì e no 11 anni ma ne dimostra massimo 6. Madonna, che allenza! Vai Katniss, che con ‘sta bimbetta hai proprio il culo parato. Hai già la vittoria in tasca! Katniss, che fino ad allora aveva fatto la dura e pura hardcore con sempre indosso la maglietta dei Metallica che ormai cominciava a puzzare, si ricorda di essere pur sempre una ragazzina di 16 anni e con la amichetta regredisce allo stato bimbominkia. Le due si mettono così a fischiettare un pezzo dei One Direction, che viene subito riprodotto dalle ghiandaie imitatrici, che scaricano il pezzo da eMule, lo masterizzano illegalmente, lo ricantano e poi postano il video su YouTube, sperando che i loro idoli lo sentano e lo pubblichino tramite la loro pagina Facebook. Sentendo questo pezzo, le due si ricordano così che il mondo è un posto ingiusto, in cui un gruppo di ragazzini può essere mandato a massacrarsi fino alla morte negli Hunger Games, mentre un altro gruppo di ragazzini come gli One Direction spopola non solo nelle classifiche musicali, ma pure nelle classifiche dei libri.
Da brava bimbaminkia che si rispetti, Rue si distrae con le soavi (?) melodie dei One Direction, e finisce prigioniera degli altri Tributi cattivoni, i quali escogitano una trappola per Katniss che puntuale ci casca. Però Katniss, astuta, arriva allo scontro con un paraorecchie che la protegge dalle melodie in realtà infernali dei One Direction, mentre ai Tributi cattivoni, privi di paraorecchie, fanno scoppiare la testa. Peccato che nello scontro muoia anche la piccola Rue. Come gesto di sfida nei confronti dei potenti di Panem, e nei confronti degli amanti di bella musica in generale, Katniss dedica una canzone dei One Direction alla gente del Distretto 11. Nel Distretto si generano scene di panico, con le fan della giovane band britannica in delirio.

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"Ma tu chi sei? Gli Hunger Games non li conduce più la Marcuzza?"

A sorpresa, la voce di Alessia Marcuzzi interrompe la canzone e annuncia una nuova regola del gioco: nel caso due tizi dello stesso Distretto arrivino fino in fondo vivi, allora vinceranno entrambi. E così Katniss va alla ricerca di Peeta. Un po’ per averlo come nuovo alleato, un po’ perché è già passata qualche settimana dall’inizio dei giochi e le è venuta un gran voglia di trombare. Lui però è malconcio e ha qualche problemino lì sotto, nei Paesi Bassi. Per aiutarlo, Woody Harrelson gli fa mandare da uno sponsor una confezione di Viagra. Ma… niente. Non basta nemmeno quello. Katniss, delusa, non sa più che fare. A casa il suo amico Gale preferisce dare la caccia agli scoiattoli piuttosto che alle sue mutandine, lì a Peeta non gli si alza la bandiera… Ma cosa c’hanno, ‘sti ragazzi del Distretto 12?
Nel frattempo, il perfido Cato uccide l’altro concorrente del Distretto 11, mentre Faccia di Volpe si rivela tutto fuorché astuta come una volpe, mangia una confezione di bacche su cui c’era scritto a caratteri cubitali: “SE LE MANGI MUORI!” e… muore. In gara sono rimasti dunque soltanto Cato, Peeta e Katniss. Katniss, sempre più in crisi d’astinenza, propone un ménage à trois, sai mai che a Peeta in questo modo non gli si risvegli l’ormone. Però oh, non c’è niente da fare. A quello non gli si alza proprio. La produzione del GF, pardon degli HG decide così di mandare degli animali transgender. Con quelli, Peeta comincia ad eccitarsi e Cato, in preda alla paura, decide di farsi sbranare piuttosto che finire vittima della sorprendente proboscide di Fassbenderiana memoria spuntata a Peeta.

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"Coraggio Katniss, dopo i One Direction ti canto io una canzone: I Belong to You"
"Ah, ma allora almeno uno che non è un Hunger Gay in tutta Panem c'è!"

Sono rimasti così solo Katniss e Peeta e, secondo il nuovo regolamento, entrambi hanno vinto. E invece no. Nuovo colpo di scena: la voce di Alessia Marcuzzi dice che le regole sono cambiate un’altra volta e ci può essere un solo vincitore. Che fare, allora? Katniss e Peeta pensano di suicidarsi e per farlo il modo più veloce è uno solo. Le bacche velenose che hanno fatto morire quella volpona di Faccia di Volpe? Ma no, il metodo più rapido è ascoltare una melodia dei One Direction. Quando Katniss sta per fischiettarla in modo che le ghiandaie imitatrici possano riprodurla nei loro stabilimenti Made in China, ecco che la voce di Alessia Marcuzzi li interrompe: “Ma no, ah rigà, ve stavamo a pija’ per culo! Lo sapete come siamo noi dei reality-show, ci piace scherzare e fare sorprese peggio del Puffo Burlone. Avete vinto tutti e due! E, indovinate un po’, in studio ci sono degli ospiti a sorpresa venuti apposta per voi: i One Direction!” A quel punto, Katniss fischietta la melodia di “What Makes You Beautiful” che viene riprodotta dalle ghiandaie imitatrici. Tempo pochi istanti, e le orecchie di Katniss e Peeta cominciano a sanguinare. I tizi della produzione riescono però a intervenire in tempo e a salvarli miracolosamente. Sul treno che li riporta a casa nel Distretto 12 da vincitori, Peeta chiede a Katniss cosa faranno ora. “Dobbiamo dimenticare. Dimenticarci dei One Direction,” le consiglia lei. “Ma non ce la faccio, il loro pezzo è troppo irresistibile. Ormai non riesco più a togliermelo dalla testa” e si mette a canticchiare e a ballare:
Baby you light up my world like nobody else
The way that you flip your hair gets me overwhelmed
But when you smile at the ground it aint hard to tell
You don't know
Oooh Oooooh
You don't know you're beautiful
Scesi dal treno, Gale si unisce a lui nella coreografia della canzone. Katniss li guarda e alla fine realizza: “Mi sa che nel prossimo episodio saranno loro due i protagonisti di un nuovo reality. E, chissà perché, ho come l’impressione che il titolo verrà cambiato in Hunger Gays…”

A domani, con la recensione vera e propria (si spera) di Hunger Games.


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