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Hungry hearts

Creato il 21 gennaio 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

HungryHearts_poster_del_filmL’amore estremo e “puro” di una madre

Prodotto viscerale, che è in grado di appassionare e dividere contemporaneamente, Hungry Hearts, presentato a Venezia 71 e protagonista con due premi (la Coppa Volpi ad Alba Rohrwacher e ad Adam Driver), è l’ultimo film diretto da Saverio Costanzo, che utilizza il pretesto della pericolosità degli OGM per raccontare, dall’interno, il disfacimento di un rapporto d’amore. Quell’amore che è accondiscendente e folle allo stesso tempo.

Mina e Jude si incontrano per la prima volta in un’angusta e puzzolente toilette. Da quel momento nasce una relazione che darà alla luce un bambino e li porterà al matrimonio. Dopo un colloquio con una medium, Mina si convince che il suo sarà un bambino speciale e che andrà protetto da qualsiasi impurità del mondo.

Il disagio e il malessere sono stati sempre al centro del cinema di Saverio Costanzo. Difatti già con i giovani del controverso La solitudine dei numeri primi aveva fatto notare le sue capacità da atipico autore thriller, in grado di mettere a fuoco con la sua macchina da presa situazioni quotidiane e, contemporaneamente, estreme. Con Hungry Hearts si spinge ancora più in là e racconta la storia di un amore morboso, malato, che si fa strumento d’indagine, riflessione profonda sulla genitorialità. Perché la pellicola ha le carte in regola per narrare in modo lucido e senza patetismi, un rapporto d’amore che si fa instabile e scricchiolante. Tutto ciò passa attraverso uno stile registico opprimente, dalle inquadrature sporche e sbilenche, degni compagni di viaggio di un tappeto musicale, realizzato da Nicola Piovani, dalle sonorità discordanti e stridenti.

Costanzo, nonostante costruisca un contesto che condanna l’eccessivo controllo dei maligni fattori esterni, evita di fare l’inquisitore nei confronti del fenomeno contemporaneo del veganismo perché ha l’interesse di guardare oltre e di condannare l’amore morboso, un folle sentimento che finisce per produrre solamente effetti negativi. Difatti lo spettatore, empaticamente, viene trascinato in un dramma nel quale il pronome possessivo “mio” diventa una parola che produce divisioni, incomprensioni e difficoltà.

Caratterizzato da numerosi cambi di registro filmico, Hungry Hearts è una pellicola che può dividere, apparire controversa e colpire dritta allo stomaco, ma tutto ciò fa parte di un progetto finale molto più complesso, che interroga lo spettatore in modo viscerale. Un prodotto che sconvolge e che ostenta due cuori affamati (due fantastici Adam Driver e Alba Rohrwacher), che divorano le loro stesse vite e che, pretendendo amore, dimenticano tutto il resto.

Uscita al cinema: 15 gennaio 2015

Voto: ****


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