Non l’ho trovato, cosa che non va a onore dei nipotini dell’Uncle Sam. Come, nella biblioteca americana di Kigali non c’è Husserl? Credevamo che, durante i loro bivacchi nella prateria, i cowboy passassero il tempo a leggere le Meditazioni Cartesiane e la Riduzione Fenomenologica. In ogni caso è noto che i Rwandesi sono fans delle variazioni eidetiche. Ma a furia di cercare, ho trovato di meglio: un saggio di un certo Jacques Derrida, ovvero Husserl spiegato al popolo. E allora è diventato tutto chiaro o quasi.
Ho sempre pensato una cosa: che chi ha le idee chiare non si perde in bla-bla. Le più grandi verità si possono riassumere in 2 righe. La teoria della relatività è di una semplicità sconcertante e anche quella quantica può essere riassunta nel celebre esempio del gatto nella cassa. Così anche il monumentale bla-bla di Husserl si può concentrare in qualche riga. Riprendendo il “cogito” di Descartes, i deliri romantici di Brentano, l’imperativo categorico di Kant e altre speculazioni dello stesso tipo, in sostanza il buon Edmund dice che la coscienza percepisce la realtà in modo soggettivo e intenzionale. Ne consegue l’io trascendentale, ovvero l’io puro, fondamento di tutte le verità, capace di percepire l’essenza delle cose.
Husserl è considerato un teologo perché introduce l’idea della trascendenza come limite della scienza, che spesso definisce “ingenua”. Il dubbio cartesiano che introduce la certezza della causa prima, un principio che qualsiasi filosofo degno di questo nome rifiuta con orrore. Una breccia nella quale gli spiritisti si sono tuffati voluttuosamente. Hanno già deciso che esiste una causa prima, si tratta soltanto di provarla. La metafisica è l’ultimo rifugio degli spiritisti, la cosiddetta teologia della lacuna. Qui la scienza non è ancora arrivata, dicono, e si sentono autorizzati a riempire il buco di spiriti. Quando la scienza gli tappa un buco, ne cercano disperatamente un altro. Sembra il gioco dei quattro cantoni. Per non sfigurare nei confronti della scienza, cercano darsi un’apparenza razionale come Descartes e naturalmente Husserl con le sue verità apodittiche. Ma sotto la crosta trovi lo spirito.
Se non altro la scienza ha costruito qualcosa di utile. E Husserl con le sue speculazioni trascendentali? Per curare il mal di testa,il paracetamol funziona meglio dell’epoké.
Dragor