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HydroPunk Archives #15: Ultimo Orizzonte, intervista a Valentina Coscia

Creato il 29 ottobre 2012 da Giobblin @MrGiobblin
HydroPunk Archives #15: Ultimo Orizzonte, intervista a Valentina Coscia
Battute finali per gli HydroPunk Archives in vista della scadenza del concorso: oggi parliamo di Ultimo Orizzonte, fantasy post-apocalittico di Valentina Coscia. Si, quella Valentina.  Quella che ha vinto il primo premio del concorso Deinos con l'ottimo racconto Effetto Lazzaro e che mi aiuterà nella titanica impresa di valutazione dei prossimi racconti di HydroPunk- The Drowned Century in veste di giurata! Dovete sapere che mentre stavo rifinendo l'ambientazione per il concorso Valentina ha pubblicato un romanzo che pare fatto apposta: per una singolare forma di sincronismo, mentre lei scriveva di città sommerse, palombari e apocalisse, beh... io stavo facendo lo stesso. Quindi per non perderci la faccia DOVEVO arruolarla come giurata, nevvero? Che poi, pane al pane e vino al vino: Ultimo Orizzonte mi è piaciuto, si intona perfettamente con gli altri Archives, e siccome adoro i miei lettori vi ho pure fatto un regalo. Alla fine dell'articolo (una lunga intervista con Valentina) troverete un codice per acquistare Ultimo Orizzonte ad un prezzo stracciato! Quindi, senza altri indugi, partiamo...
HydroPunk Archives #15: Ultimo Orizzonte, intervista a Valentina Coscia
Il Vecchio Mondo è ormai scomparso, inghiottito dalle acque e da altri cataclismi. Basta fare un giro a Spèza, un tempo conosciuta come La Spezia, per rendersene conto: quello che prima era un porto mercantile fiorente ora è una città sporca, arrugginita e invasa da acque tossiche. L'unica protezione contro l'inarrestabile ascesa della marea è la muàgia, una gigantesca barriera di rottami creata con la magia e dotata di tredici pompe che lavorano senza sosta per impedire al mare di sommergere l'Entromuro e il resto di Spèza. Senza la muàgia gli abitanti sarebbero perduti. E mentre la barriera comincia a vacillare, qualcosa si impegna per sommergere la città. Qualcosa di antico e malvagio, nascosto nel Cimitero delle Navi nel profondo degli abissi. E l'unico che può salvare la città è un "eroe" riluttante: Artibano, il massacàn, uno degli ultimi uomini in grado di operare le pompe della muàgia. Detestato dagli abitanti superstiziosi e inviso alla Gesa (Chiesa) che controlla Spèza col pugno di ferro, Artibano si ritroverà solo (o quasi) contro una divinità malevola che vuole divorare la città. Magia, santi, draghi, fantasmi, macabri rituali, scontri tra divinità e tesori sommersi: che si può chiedere di più?
HydroPunk Archives #15: Ultimo Orizzonte, intervista a Valentina Coscia
Col suo ritmo serrato e gli affascinanti squarci su questo rugginoso nuovo mondo, Ultimo Orizzonte non poteva non conquistare un posto speciale nel mio cuore. Lo stile di Valentina è diretto, i suoi personaggi umani e credibili (persino le divinità) e diciamocelo, il setting è qualcosa di molto originale, specie per il nostro panorama attuale. Inoltre sono molto soddisfatto perchè ho capito il 90 % delle espressioni dialettali senza dover ricorrere alle note. Urrà per me e per la lengoa véneta! :D L'ho pensato con Effetto Lazzaro e posso riconfermarlo dopo Ultimo Orizzonte: Valentina è un'autrice da tenere d'occhio senza se e senza ma. Ma sentiamo cos'ha da dire lei in proposito...Via con le domande inopportune!

1) Domanda ovvia cui avrai sicuramente già risposto in altre interviste: come nasce l'ambientazione di Ultimo Orizzonte? Cosa ti ha ispirato di più nel dar vita a Spèza e ai suoi abitanti?

Domanda ovvia non direi: nessuno mi ha mai chiesto qualcosa di tanto specifico ed è davvero un piacere rispondere. In senso lato, l'ambientazione nasce da un'ipotesi tutto sommato plausibile: noi spezzini ce lo dimentichiamo, barricati come siamo dietro una sottospecie di muraglia cinese di container e gru, ma abbiamo il mare a uno sputo (si può dire sputo? No? Ops!) [per stavolta facciamo un'eccezione], quindi... cosa succederebbe se un bel giorno ce lo ritrovassimo più alto? Ho preso la carta topografica del golfo, ho tracciato un nuovo livello dell'acqua a quota venti ed ecco la risposta: buona parte del tessuto urbano finirebbe per essere sommerso. In senso pratico, fissati i presupposti di base (innalzamento del livello medio del mare rilevante e avvenuto in tempi molto rapidi, temperature più alte e precipitazioni più scarse di quelle attuali), ho cominciato a cercare di analizzare quali modifiche essi inducano nell'ambiente. E non intendo solo in flora, fauna, disponibilità di acqua e cibo, ma anche tipo e disponibilità di materie prime, struttura sociale, linguaggio... Ho considerato la situazione reale e l'ho adattata a quella nuova. Per esempio, il sentimento di borgata, che è abbastanza forte, si è evoluto, in condizioni di vita molto dure, nella struttura a quartieri che si intravede nel romanzo. Oppure, in condizioni di estrema crisi – come possono essere quelle immediatamente successive al disastro che ha ridotto in quel modo Spéza – è plausibile una crisi di valori che porti le persone ad aggrapparsi più a una guida di tipo religioso-spirituale che non, come dire, secolare. Per quel che riguarda le fonti di ispirazione, è una domanda che mi mette sempre un po' in difficoltà, perché non ti rendi conto, mentre scrivi, che, magari, stai rielaborando in maniera personale qualcosa che hai visto, o letto, o sentito. C'è chi mi ha detto di averci trovato qualcosa di Waterworld, il che può benissimo essere, è un film che a livello visivo mi piace molto, c'è chi ha notato qualcosa di lovecraftiano (nella dea sommersa, credo. Comunque, lo prendo come un immeritato complimento!). Direi, però, che, senza nulla togliere, la fonte di ispirazione primaria sia stata Spezia stessa: non solo perché ho messo nella storia i miei luoghi preferiti, ma soprattutto perché, mentre scrivevo, giravo per strada immaginando che aspetto avrebbe avuto un certo palazzo, in rovina e con l'acqua a livello del terzo piano, o che tipo di correnti sarebbero venute fuori dall'intreccio delle strade o come sarebbe stato, sulla passeggiata a mare, avere la muagia a chiudere il golfo: era come essere dentro Spéza e più tempo ci passavo, più mi veniva voglia di esplorarla. Fantasticare di sommergere la tua città dà una certa soddisfazione. (Anche farla invadere dai dinosauri, ma questa è un'altra storia).
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2) Città sommerse, mostri e magia: esattamente quello che avevo in mente di fare con HydroPunk. Ho lanciato il concorso dopo la pubblicazione di UO, ora diranno tutti che ho copiato! Ma parliamo di dinosauri... da 1 a 10, quanto è migliorata la tua vita dopo aver vinto il concorso Deinos? Ma soprattutto, credi che scriverai ancora storie con dinosauri in futuro?
Non hai copiato, ma pagami i diritti d'autore, che coi tempi che corrono fanno comodo. Però guarda, diamo a Cesare quel che è di Cesare: da uno a dieci, la mia vita dopo Deinos è migliorata undici. Quindi non è che "credo" che scriverò ancora storie con i dinosauri: lo so. Ho il fratellONE di Effetto Lazzaro in cantiere: storia e stile diversi, un personaggio in comune, stessa ambientazione. Sono stata costretta a sospenderlo per via dell'editing di Ultimo Orizzonte, prima, e per la Sentinella del Golfo, poi, ma è lì e ho intenzione di finirlo. Solo, non so quando. In un ritorno di fiamma degno di Liz Taylor e Richard Burton, sono volata fra le metaforiche braccia del mio primo, folle amore: la fantascienza. Ho iniziato pasticciandoci per il concorso La Piccola Bottega dell'Orrore ed è finita che il mio piccolo nerd interiore, il colpevole e responsabile unico delle cose che scrivo, si è fissato con le astronavi: fino a che non gli passa, ai dino tocca attendere.
HydroPunk Archives #15: Ultimo Orizzonte, intervista a Valentina Coscia
3) Di recente hai aperto un blog, Parietaria Officinalis... Com'è la blogosfera italiana? Quanto è importante per un autore avere un blog, secondo te?

Frequento la blogosfera da poco tempo, ma, se dovessi scegliere un aggettivo per definirla, sarebbe «variegata», sia a livello di argomenti che di persone. Alcuni mi piacciono, altri meno, ma penso sia normale: si tratta solo di scegliere cosa seguire e cosa no. Credo che per un autore avere un blog possa essere importante, ma non imprescindibile. Se hai già un seguito, o se scrivi post interessanti e intelligenti, allora ne guadagni in credibilità e c'è il caso che i lettori aumentino. Se invece tutto quello che vuoi è fare pubblicità al tuo libro rischi di rendere tutto monotematico e autoreferenziale. Inoltre, il contatto con il pubblico - diretto e senza filtri - deve essere gestito con intelligenza. Trovare sul proprio blog i complimenti di un lettore soddisfatto è bellissimo, ma si deve mettere in conto che può succedere il contrario e prendere dei pesci in faccia (anche se virtuali) non è piacevole... Per non parlare dell'effetto controproducente che può avere il mettersi a litigare con il lettore. Se devo giudicare in base alla mia (breve) esperienza, il blogging mi piace indipendentemente da Ultimo Orizzonte. A dirla tutta, evito di parlarne: ha la sua pagina dedicata, con i link e quant'altro, ma preferisco altri argomenti, come serie tv, libri e scrittura in senso generale. Se a qualcuno è venuta voglia di leggerlo per via di Parietaria, ne sono felice, sennò mi diverto lo stesso.
4) Prima hai detto che la fantascienza è il tuo primo amore. Quali film e romanzi sci-fi ti hanno appassionato di più? E poi, domanda da un milione di dollari: qual'è il tuo Dottore preferito?
Gli irrinunciabili: Dune. Hyperion e La Caduta di Hyperion. La Coldfire Trilogy. La mano sinistra delle Tenebre. L'uomo che cadde sulla terra. La trilogia dello Sprawl. Le memorie dello squalo. La Compagnia del Tempo. Nascita del Superuomo. 1984. Il Signore delle Mosche. The Year of the Flood e Orix and Crake. Recentissimamente Ender's Game e Gateway (grazie di avermeli suggeriti!) e L'altro universo. Memorare di Gene Wolfe. Quasi dimenticavo: Fahrenheit 451, Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, Io sono leggenda e un'antologia fichissima, curata da Asimov, che si intitola Alba del domani che raccoglie i racconti che Asimov stesso leggeva da ragazzino su Weird Tales e Amazing Stories (il mio preferito? Tumithak dei corridoi) e poi quelli che secondo me sono i precursori del genere: Ventimila leghe sotto i mari, Viaggio al centro della Terra (cui sono affezionata per via della professione. E poi ci sono i dinosauri! Mi piace molto anche il film del 1959), Le meraviglie del duemila e La macchina del tempo. E L'orrore sotto il tumulo. E... e fermami che non riesco a smettere! [Sicurezza, portatemi la cerbottana col curaro light!] 
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(Però, se posso dirlo, il libro perfetto non è di fantascienza: L'isola del Tesoro).Per quanto riguarda i film, oltre alla trilogia classica di Guerre Stellari, Blade Runner, A Scanner Darkly. 2001 Odissea nello spazio è un capolavoro, ma mi fa venire i brividi. Nirvana. Alien, anche se i facehugger sono brutti da morire. L'uomo che cadde sulla terra (David Bowie è a dir poco abbagliante). Matrix. I film di X-Files, da brava fangirl. Waterworld. Stargate. Il quinto Elemento. Un posto speciale nel mio cuore appartiene a Balle Spaziali. E poi sono Browncoat inside: lo so che non mi hai chiesto nulla sulle serie, ma non vorremo mica tralasciare Firefly (con annesso Serenity)? La risposta alla domanda da un milione di dollari è (rullo di tamburi) Nine. Penso che Eccleston abbia fatto un lavoro straordinario: il suo Dottore è profondo, tormentato e oscuro. Ciò non toglie che trovi Ten assolutamente adorabile!
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4) Domandina facile facile prima di passare al gran finale... da autrice e lettrice, cosa ne pensi della diatriba cartaceo/ebook? Ha senso?

Come autrice, non credo che Ultimo Orizzonte sia "meno libro" perché è digitale: ho alle spalle una casa editrice serissima e molto professionale, che ha lavorato con me sul testo, ha creduto nel progetto al cento per cento, tanto da investirci su, e continua a crederci. Quanti altri esordienti possono dire altrettanto? Da lettrice, la mia posizione è semplice: il supporto non mi interessa. Brossura, edizione economica, papiro, o carta igienica... ecco, quella magari gradirei che non fosse usata, ma, se la storia mi appassiona, ho tutto quello che posso desiderare.  Poi, adoro gli ebook per una serie di questioni pratiche: costano meno (beh, non in Italia: in Italia hanno prezzi assurdi), si scaricano immediatamente, eliminando il problema dei tempi di consegna e del postino cretino (che mi perde regolarmente i pacchi). C'è moltissima scelta, specie se la paragoniamo a quello che si trova in libreria. E vuoi mettere la comodità del reader? Prima giravo con almeno due libri in borsa (e non parliamo di quanti ne infilavo in valigia), adesso in cento grammi ho una biblioteca intera.  Ora, questa è la mia opinione. Ci sono persone che, invece, preferiscono il cartaceo: ne hanno tutti i diritti.  È il tentare a ogni costo di "catechizzare" chi la pensa diversamente a essere non solo un'intollerabile mancanza di rispetto, ma anche la ragione per cui la diatriba cartaceo/ebook è priva di senso, ridicola e un po' imbarazzante.
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5) Ora dovrei concludere con l'immancabile "quali sono i tuoi progetti futuri"? Ma A) e' una domanda troppo ovvia e B) hai più o meno risposto prima parlando di dinosauri e fantascienza. Perciò la cambio con la seguente: che ne pensi di HydroPunk-The Drowned Century? Promette bene?
Certo che promette bene! Benissimo! Il concorso più fico della rete. Altrimenti non mi sarei presa la briga di iscrivermi sotto falso nome e inviar... oh. Come non dett... Scherzavo. Non la farei mai, una roba del genere. Iscrivermi di straforo, dico. Sono una persona seria, io.
Mi credi, vero?
Ceeerto...  E con questo, ringraziamo Valentina per il tempo concessoci e passiamo al piatto forte...

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Ho parlato col gentilissimo Andrea Bongiorni di WePub, piattaforma di pubblicazione digitale che ha rilasciato Ultimo Orizzonte, e ho una piccola sorpresa per tutti i miei lettori incuriositi dall'intervista e dal romanzo... Basterà infatti inserire il codice mrgiobblin@wepub al momento dell'acquisto per ottenere uno sconto del 50 %! Il prezzo dell'e-book è di 2,99 euro, e lo sconto lo porterà (se la matematica non è un'opinione) a 1,50 euro! Mica male, no? Il codice sconto sarà valido fino alla mezzanotte di martedì 6 novembre (quindi affrettatevi!) e solo per l'acquisto di UO (mi pare superfluo precisarlo, ma non si sa mai). Filate ad acquistarlo, garantisco io (e vi faccio pure gli sconti, che volete di più?)... e spargete la voce in giro per la Rete!

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