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HydroPunk Archives #3: One Piece e l'Isola degli Uomini Pesce
Creato il 14 settembre 2012 da Giobblin @MrGiobblin[L' articolo per HydroPunk Archives di oggi è un guest-post di Angelo "Sommobuta" Cavallaro, che potreste conoscere per il suo canale Youtube, il suo blog Il Viagra della Mente o il Devil's Fruit Site, il sito dedicato a One Piece più fico d'Italia. Ringraziamolo con un applauso!]
Se state pensando di partecipare a HydroPunk, ma ancora non avete trovato l’idea giusta per il vostro mondo acquatico, potete tranquillamente prendere spunto e farvi ispirare da quello di One Piece.
Il manga di Eiichiro Oda infatti presenta un pianeta quasi interamente ricoperto d’acqua – perfetto per il vostro setting hydropunkesco! - dove l’unico continente (chiamato “Red Line”) è una striscia di terra rocciosa che taglia a metà il globo.
Il mondo di One Piece!
Sono presenti un numero sterminato di isole, una diversa dall’altra e tutte molto caratteristiche: a isole desertiche che ricordano l’antico Egitto, si contrappongono isole ghiacciate e isole contrassegnate dalla presenza di fulmini; a fantasmagoriche isole tropicali, dove il tempo pare essersi fermato e dove sono presenti ancora i dinosauri, fanno da contraltare metropoli d’acqua simili in tutto e per tutto a Venezia; a isole nel cielo, arcipelaghi sognanti e luoghi incontaminati, si contrappongono isole i cui abitanti hanno fatto dello studio e della scienza la loro ragione di vita.
C’è poi un’isola che si è guadagnata l’appellativo di “Paradiso Sommerso”, dato che è situata a 10.000 metri di profondità. In un punto ben preciso sotto la Red Line, nelle vicinanze dell’arcipelago Sabaody, avvolta da un’enorme bolla che consente di avere un’atmosfera propria, un microclima particolare e una flora e una fauna unica, illuminato dall’albero leggendario Eva, si trova l’Isola degli Uomini Pesce.
Benvenuti sull'isola degli Uomini Pesce!
Crocevia importantissimo e tappa fondamentale per tutti coloro che intendono avventurarsi nella seconda metà della “Rotta Maggiore” (la striscia di mare che taglia perpendicolarmente la Red Line, teatro delle battaglie dei pirati e degli avventurieri che intendono ritrovare il tesoro lasciato in eredità dal più grande masnadiero della storia della pirateria, Gold Roger), l’Isola degli Uomini Pesce è parte integrante di un territorio sottomarino più esteso, che ricade sotto la giurisdizione del Regno di Ryugu.
Il Regno di Ryugu è letteralmente un paradiso, anche se non mancano contraddizioni. Sono presenti zone residenziali, quartieri alla moda, luoghi incantati dove fanno il bagno le sirene, suggestive “foreste marine” e un sontuoso palazzo reale che fa l’occhiolino alla leggenda di Urashima Taro, ma anche bidonville, zone rurali e quartieri malfamati, dove vengono confinati gli elementi meno graditi dalla comunità del regno.
Una mappina spicciola dell'isola...
Giungere all’isola degli Uomini Pesce non è una passeggiata. Essendo situata a 10.000 metri di profondità, occorre equipaggiare la propria imbarcazione con un “rivestimento”, che consente la navigazione subacquea. Questo tipo di navigazione è molto perigliosa: correnti marine sempre molto violente, vulcani sottomarini dalle costanti attività eruttive, cascate abissali, rivestimenti poco resistenti e mostri leggendari come il kraken (che sta a guardia dell’isola) possono rappresentare una fine prematura per coloro che intendono approdare al “Paradiso Sommerso”.
Una volta arrivati, però, si apre davanti ai propri occhi uno spettacolo unico e affascinante. Spettacolo che, in gran parte, è dato dai suoi abitanti.
Il mondo di One Piece è popolato da numerose razze diverse. Oltre agli umani sono presenti i visoni, i braccialunghe, i gambelunghe, i “colli di serpente”, i giganti, gli uomini pesce, le sirene e i tritoni.
E sirene, tritoni e uomini pesce, com’è facile intuire, provengono proprio dal Regno di Ryugu.
Una delle peculiarità principali dei suoi abitanti è la diversificazione genetica. Come ci spiega Den, tritone di tipo pesce-lupo di Bering, “Non è affatto inconsueto mettere al mondo figli di qualunque tipo”. Quindi tra un tritone di tipo “squalo” e una sirena di tipo “pesce rosso” può benissimo nascere una sirena di tipo “polpo”. O un uomo pesce di tipo “Calamaro”.
La diversificazione genetica non provoca assolutamente alcun tipo di discriminazione, proprio perché sull’Isola degli Uomini Pesce è la normalità. Questo però è un ragionamento incomprensibile per l’uomo, che ha sempre visto gli uomini pesce come una sorta di minaccia, tanto da temerli, discriminarli e, addirittura, schiavizzarli.
Quella dell’Isola degli Uomini Pesce e dei suoi abitanti è una storia travagliata, segnata costantemente dalla paura e dall’intolleranza razziale degli uomini nei loro confronti. Per quanto Tritoni e Uomini Pesce siano fisicamente superiori agli umani (tanto da poter “potenzialmente” dominare su di loro), hanno sempre avuto nei loro confronti una sorta di timore reverenziale, nonché una diffidenza generalizzata dettata per lo più dalla poca conoscenza del loro mondo e delle loro abitudini. Se a ciò si aggiunge un mix di costante sospetto e timore tra le due razze si riesce a comprendere il perchè, sia da una parte che dall’altra, sia nato un forte sentimento d’odio, che si è andato sedimentandosi sempre di più nel corso dei secoli.
Benchè il Regno di Ryugu sia entrato a far parte del Governo Mondiale (la massima autorità politica che regolamenta lo status quo nel mondo di One Piece), e benché i suoi sovrani vengano ammessi alle riunioni al vertice che si tengono ogni 4 anni, gli Uomini Pesce sono visti dagli umani alla stessa stregua di “bestie schifose”, che vanno temute e sterminate.
Come detto, il sentimento è reciproco.
Sull’isola degli Uomini Pesce vi sono frange oltranziste, che fanno della discriminazione razziale e della sottomissione dell’uomo il proprio cavallo di battaglia. Personaggi come Arlong o come Hody Jones ritengono gli esseri umani solo un intralcio, in quanto “razze inferiori” che meritano di essere dominate dalla “razza superiore” degli Uomini Pesce. Gli ideali radicali di queste frange oltranziste (e azzarderei fondamentaliste) assomigliano paurosamente a quelli nazisti di hitleriana memoria. I proclami di Arlong e Hody Jones sembrano dei “Mein Kampf” in miniatura, e nelle loro idee estremiste non manca nemmeno una sorta di “soluzione finale”, che prevede la schiavizzazione e lo sterminio sistematico di tutti gli esseri umani.
Arlong e i suoi soldali! Un'allegra compagnia di canaglie!
Non bisogna però fare di tutta l’erba un fascio.
Nel corso della Storia vi sono stati diversi tentativi di avvicinamento tra Uomini Pesce e Umani. Non si conoscono bene i dettagli, ma sembra che in un passato ormai remoto, gli Uomini Pesce abbiano tentato di raggiungere la superficie e cominciare a vivere una vita “normale” insieme agli uomini e alle altre razze, senza però avere successo.
Un medesimo tentativo di convincimento è stato fatto nel recente passato dalla regina del Regno di Ryugu, Otohime, che propugnava una politica diametralmente opposta a quella oltranzista e razzista, puntando sulla comprensione e sul dialogo tra le due razze auspicando una sorta di utopia in cui non vi fossero differenze di sorta tra uomini pesce e umani.
Di sicuro il personaggio più singolare proveniente dall’Isola degli Uomini Pesce è Fisher Tiger.
Avventuriero e giramondo, nonché leader di una parte consistente di Uomini Pesce, Fisher Tiger rappresenta (seppur in modo inconsapevole) il compromesso perfetto tra le idee sostenute dalla regina Otohime e l’odio indelebile nei confronti degli umani delle frange oltranziste degli Uomini Pesce.
Tiger è una figura carismatica, in grado di fare da collante tra le varie anime dell’isola degli Uomini Pesce, nonché l’unico che sia in grado di acquietare i personaggi più violenti e razzisti.
Benchè in punto di morte dichiari di non riuscire a capire, amare e tollerare gli uomini (che in passato l’hanno fatto schiavo), Tiger si è reso protagonista di azioni spericolate che hanno favorito il dialogo tra le due razze. Proprio in virtù della sua esperienza di schiavo, Tiger ha scalato a mani nude la Red Line, raggiunto le prigioni dei Draghi Celesti e liberato indistintamente tutti i prigionieri presenti, umani e uomini pesce insieme. La “libertà”, intesa nell’accezione più estesa del termine, è lo scopo unico di Fisher Tiger, nonché il motto della ciurma di pirati di uomini pesce da lui fondata proprio dopo la liberazione di tutti gli schiavi.
I temibili "Pirati del Sole"!
Da un certo punto di vista, la libertà inseguita da Tiger assieme ai suoi “Pirati del Sole” è un modo per imporre e dimostrare che gli Uomini Pesce sono moralmente superiori agli esseri umani, perché ripugnano la schiavitù in quanto pratica barbara e meschina. Non è un caso che Tiger imponga ai suoi compagni di lasciare andare i prigionieri e non uccidere i propri avversari, in modo da non abbassarsi al loro livello.
Il suo messaggio, che vorrebbe essere unidirezionale e a sostegno della causa degli Uomini Pesce, diventa invece universale: “libertà e liberazione”, sia per gli uomini pesce che per gli umani.
Se la saga di Arlong e Coco Village è universalmente riconosciuta come una delle più belle e apprezzate di tutto One Piece, quella dell’Isola degli Uomini Pesce è stata reputata come una delle più lente e noiose dalla maggior parte dei lettori (occasionali, superficiali e poco attenti, aggiungo io).
La tematica razziale ha sempre permeato l’intera opera di Oda, e ci si aspettava che prima o poi venisse affrontata “di petto” in una saga ben circoscritta. Era quindi abbastanza naturale che Oda avrebbe fatto i conti con i propri lettori (e con Umani e Uomini Pesce) una volta raggiunta l’Isola degli Uomini Pesce e il Regno di Ryugu.
Il simbolo dei pirati di Tiger
Magari l’universo subacqueo di One Piece tratteggiato da Oda, con alcuni dei suoi problemi, potrebbe ispirarvi nella creazione del vostro setting per HydroPunk. Sicuramente tritoni, sirene e Uomini Pesce sono personaggi accattivanti, che meriterebbero di essere usati. Magari apportando qualche variazione, o proponendo la vostra idea al riguardo.
In One Piece, quando una sirena raggiunge i 30 anni, la sua coda diventa biforcuta, tanto da trasformarsi in un vero e proprio “paio di cosce”. Per quanto riguarda i tritoni, si sa che alcuni di loro hanno poteri speciali.
E voi? Cosa vi farete venire in mente per partecipare a HydroPunk? Cosa avete pensato per tratteggiare in modo personale e originale i vostri simpaticoni subacquei?
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