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Hyperversum 3: il cavaliere del tempo

Creato il 20 novembre 2011 da Rox186
Hyperversum 3: il cavaliere del tempo
IL CAVALIERE DEL TEMPO, di Cecilia Randall.
Giunti editore, 720 pagine, € 17,50.
Giudizio: 3,5/5

Sono molto combattuta circa il giudizio da dare a questo libro. E' avvincente come gli altri due capitoli, e per questo meriterebbe 5 stelline, ma ci sono degli aspetti che abbassano la media sino a 3,5.
Stilisticamente è come i libri precedenti: zeppo di ripetizioni, con personaggi un po' al di sopra delle righe e molte frasi di spiegazione che appesantiscono inutilmente il tutto. Quest'ultima cosa però dipende dal fatto che è un romanzo per ragazzi, in cui bisogna spiegare molto di più che nei libri per gli adulti, anche le cose ovvie.
C'è poi la trama; a volte da "wow, che genialata", altre da "ma mi stai prendendo in giro"?
E' molto meno lineare della storia narrata nei due libri precedenti. Qui l'evento storico, in questo caso la Crociata Albigese, è lasciata molto sullo sfondo, perché in buona sostanza seguiamo Daniel che prende atto di come Ian sia diventato un uomo del Medioevo, e Ian che... beh, Ian uccide selvaggiamente, poi se ne pente, poi uccide ancora, se ne pente di nuovo, e via dicendo. Nelle pause tra un massacro e l'altro si scambia civetterie con sua moglie ma, sopratutto, con i suoi amici cavalieri.
C'è un personaggio nuovo che viene dal presente, Ty Hamilton, che è un discendente di Ian stesso. Idea grandiosa, ma che viene sviluppata solo fino a un certo punto.
Alla fine succede quello che temevo sin dal primo libro: nessuna spiegazione sul perché il videgioco Hyperversum faccia da macchina del tempo (che per altro si attiva solo se Ian è nei paraggi). La giustificazione più convincente che si danno i personaggi è quella del miracolo; devo dire che si tratta di una soluzione davvero geniale (cogliete l'ironia, per favore).
Comunque non posso dire che in assoluto questa trilogia non mi sia piaciuta, anzi; ripeto ancora che è molto coinvolgente, al punto da farti sentire contento al pensiero che il libro è lì sul tuo comodino che aspetta di essere continuato.

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