Magazine Cultura
di Tanya Wexler (Gran Bretagna, 2011)
con Rupert Everett, Hugh Dancy, Maggie Gyllenhaal, Jonathan Pryce, Felicity Jones
VOTO: ***
Niente sesso, siamo inglesi. Nella puritanissima Londra vittoriana di fine '800 le donne sessualmente represse fanno la fila davanti allo studio medico del Dr. Dalrymple (Jonathan Pryce), specializzato nel curare l' 'isteria femminile' con un metodo poco 'scientifico' ma dall'indubbia efficacia: praticare un abile 'massaggio manuale' sotto le gonne delle nervosissime pazienti... ma quando dopo mesi di 'intensa attività' anche le mani dello pseudo-luminare perdono il loro 'tocco magico', ecco che al suo brillante assistente Mortimer Granville (Hugh Dancy) viene un'idea geniale: rivolgersi al suo eccentrico amico Lord Edmund (Rupert Everett), per proporgli un uso decisamente molto, molto 'alternativo' della sua ultima invenzione, lo 'spolverino elettrico'...
Se un film come Hysteria fosse stato concepito in Italia, nella migliore delle ipotesi avremmo assistito ad una versione soft-revisionista delle leggendarie pellicole del genere 'pecoreccio' stile anni '70 (quelle con Alvaro Vitali ed Edvige Fenech, tanto per capirci). Per fortuna però l'idea di un simile soggetto è venuta oltremanica alla regista Tanya Wexler (che, pensate un po', è - veramente! - laureata in 'psicologia del sesso' ) la quale ne ha tirato fuori un filmetto tipicamente british, con tutti i pregi e i difetti del caso, ma comunque decisamente godibile.
Intendiamoci: Hysteria è una pellicola leggera e senza pretese, chi ha voluto a tutti i costi vederci uno 'spaccato sella condizione femminile del XIX secolo' secondo me esagera un po'... però è senza dubbio un film brillante, ben sceneggiato, assolutamente non volgare e curatissimo nei particolari (in particolar modo costumi e scenografie). Anche gli interpreti funzionano bene: bravini i protagonisti, ottimi i comprimari: a partire da Rupert Everett che ripropone lo stereotipo dell'aristocratico ricco, fascinoso e disincantato (che tanto bene gli riesce) fino alla brava Maggie Gyllenhaal nel ruolo della 'femminista' figlia del Dr. Dalrymple.
Il resto è tutto nella norma, ma l'ora e mezza di pellicola scorre tutto sommato molto bene: si ride, ci si diverte e se ne esce... rilassati. Senza la minima 'isteria' !
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