Hysteria – come il vibratore salvò la donna

Creato il 01 marzo 2012 da Soloparolesparse

La domanda che mi viene in mente è se un uomo a dirigere Hysteria avrebbe ottenuto gli stessi risultati di ironia e divertimento che riesce ad ottenere Tanya Wexler.
In realtà la risposta non è importante, quello che conta è che la Wexler riesce ad infilarci dentro (ops!) talmente tante situazioni di una delicata comicità da far risultare il film più che godibile (ops!).

La storia è quella di Mortimer Granville, giovane medico molto attento alle novità della medicina e non solo, che finì per inventare il vibratore e far cancellare la diagnosi di isteria femminile dai libri di medicina.
Mortimer diventa assistente del dott. Dalrymple, specializzato nella cura dell’isteria femminile grazie a lunghi massaggi delle vulve delle sue pazienti (si, in pratica le masturba per intere ore).

Mortimer si rende però conto che le applicazioni sono particolarmente faticose per il medico che le fornisce e grazie alla vicinanza dell’amico Edmund, ricco e sperimentatore di innovazioni elettriche,  intuisce che un massaggiatore animato elettricamente potrebbe sostituire la mano del medico… inventando così di fatto il vibratore!

La curiosità della faccenda è che lo strumento nasce effettivamente come cura dell’isteria, fino a quando lo stesso Mortimer realizza che la malattia non esiste e i malesseri delle pazienti non sono altro che quello che oggi chiameremmo stress quotidiano e… ehm… diciamo mancanza di un corretto sfogo sessuale.

L’inizio del film è già una carrellata divertente di donne che sviscerano i loro problemi più vari, ma è tutto Hysteria ad essere una continua perla di divertimento intelligente (la prima sequenza in cui si vede l’anziano medico masturbare l’ancor più anziana paziente è irresistibile) sapientemente mixato con continui giochi sui doppi sensi (“Oh… il suo trombo è rigido e sporgente!”).

La Wexler riesce quindi a realizzare una simpatica narrazione per quella che è comunque una storia importante e che davvero risolse non pochi problemi segnando un passo avanti importante nelle pratiche mediche e l’inizio dello sdoganamento dell’idea che anche le donne potessero provare piacere sessuale con la masturbazione.

E non manca la rappresentazione di un momento storico di grandi cambiamenti che vanno dalla consapevolezza femminile della propria identità, incarnata da una splendida Maggie Gyllenhaal, alle invenzioni tecnologiche, tutte rappresentate dal caratterizzato personaggio di Rupert Everett.

L’innovazione medica si rispecchia invece ovviamente nella figura di Hugh Dancy, perfetto e pulito nel ruolo così come Jonathan PryceFelicity Jones che completano un cast perfettamente funzionale.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :