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I 10 errori che gli psicologi fanno quando lavorano con clienti gay o lesbiche

Da Psicologiagay
 

Quando si lavora con clienti gay o lesbiche spesso si può incappare in errori comuni, di cui neanche ci si rende conto. Faccio riferimento a medici, psicologi e psicoterapeuti a cui si rivolgono persone gay o lesbiche per una psicoterapia o un semplice consulto.

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Prendendo spunto da un articolo del collega dr Kort ecco i 10 errori più frequenti in cui si può incappare, più frequenti in professionisti eterosessuali o semplicemente privi di formazione specifica sulle tematiche LGBT.

  1. Se richiesto non svelare il proprio orientamento sessuale.
  2. Negare la propria omofobia o eterosessismo
  3. Ignorare le risorse locali per gay e lesbiche
  4. Utilizzare una terminologia errata
  5. Ignorare informazioni sulle fasi del coming out
  6. Fraintendere i matrimoni con orientamenti sessuali differenti
  7. Essere uno schermo bianco
  8. Trascurare che un* adult* omosessuale è stato un* bambin* omosessuale
  9. Lasciare la sala d’attesa del suo studio priva di riviste LG
  10. Credere che “una coppia è una coppia”.

Io ne aggiungo uno che secondo me è alla base di pregiudizi positivi, che però rischiano di danneggiare la relazione terapeutica:

Pensare che poichè psicoterapeuta si è capaci di affrontare qualunque cliente e qualunque problematica e pertanto non si abbia bisogno di formazione ad hoc.

Tu che ne pensi? Che tipo di esperienza hai avuto con psicologi/psicoterapeuti?


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