Siamo a tre giorni dalla fine di questo 2013 ed è ovviamente ora di tirare un po’ le somme di quello che si è visto al cinema (o sui computer) durante l’anno. Di roba carina ne è passata, ma anche di roba pessima, che per questo avrà una classifica tutta sua. Specifichiamo subito, comunque, che la classifica che segue oltre a basarsi su un gusto personalissimo di chi scrive e della sua personale concezione di quello che è o dovrebbe essere il cinema, è stilata in base a quello che io personalmente ho visto di questo 2013. Sono convinto che potrebbero esserci anche film più belli di cui parlare, ma purtroppo per lavoro non guardo pellicole, anche se vorrei. Bando alle chiacchiere, quindi, e diamo al via alla classifica dei 10 film più belli dell’anno che si sta concludendo.
10. Lincoln
Uscito in Italia agli inizi dell’anno, narra la storia dell’ultimo periodo della vita dell’uomo che promosse la liberazione degli schiavi in America. Spielberg ricostruisce le ultime battute della guerra di secessione e i problemi politici che portarono alla firma della legge per l’abolizione della schiavitù. Un film abbastanza pesante, ma di certo l’argomento non si affronta con frivolezza. Daniel Day-Lewis si conferma un attore con i controcazzi nella parte di Abraham Lincoln, mentre un cast mica da ridere da vita ai vari personaggi della vicenda. Da vedere con il giusto spirito e con la dovuta calma. Per quanto quest’ultimo film di Sophia Coppola abbia ricevuto critiche a destra e a manca, la figlia di Francis Ford si conferma una regista con del talento notevole. Non so cosa la gente si aspettasse da questo film, ma a me è saputo migliore anche di Spring Breakers. In un’ora e mezzo la regista ci racconta la totale mancanza di ideali dei giovani americani, disposti anche a rubare pur di apparire e di essere simili alle star. La colpa, però, non è esclusivamente loro e Sophia punta fortemente il dito contro i genitori, che riempiono la testa dei figli di futili idiozie, e contro la società mass mediatica, che esalta oggi come non mai il macabro e lo scorretto.08. Django Unchained
Torniamo ancora una volta all’inizio del 2013 con questa nuova esaltante pellicola di Quentin Tarantino. Nonostante i tempi de Le Iene e di Pulp Fiction siano ormai lontani, Quentin continua a produrre film molto originali e creativi. Dopo un piccolo calo con Bastardi senza gloria, infatti, Tarantino torna a dirigere un action movie che ricorda molto Kill Bill. Lo schiavo liberato Django intraprende una lotta personale, prima contro i criminali e infine contro lo schiavista interpretato da Leonardo Di Caprio. La spalla Cristoph Waltz torna nei film di Tarantino e lo fa in grande stile, interpretando un cacciatore di taglie di origine tedesca. Il film da il suo meglio in lingua originale, anche per sentire tutte le sfumature della recitazione di Waltz. Non ci si aspettava un film psicologico, ma bang bang bum bum e così è stato. L’attesissimo film di Guillermo Del Toro non ha deluso le aspettative del pubblico. Un lungo grande omaggio all’animazione giapponese degli anni ’80, da Mazinga a Goldrake, per un epico scontro fra robottoni alti 80 metri e kaiju, i classici mostri spacca grattacelli del Sol Levante. Basterebbe prendere qualche episodio dei Power Rangers per capire il clima che fa da sfondo al film, ma Guillermo rende il tutto epico e grandioso. Sebbene non sia un capolavoro come molti si aspettavano, la pellicola non lascia delusi e dona al pubblico un paio d’ore di sano scazzottamento old school fra robot e mostri…non chiedevo altro, grazie. Primo film alla regia per Joseph Gordon-Levit, che ne interpreta anche la parte principale. Da una parte Jon, italo americano stereotipato che vive per la sua auto, la palestra, la sua casa e crede che il sesso dovrebbe essere come quello dei porno, confondendo sesso e amore in un vortice di insoddisfazione. Dall’altra Barbara, principessina ossessionata dal rosa caramella, che crede che l’amore dovrebbe essere come quello dei film strappalacrime e che usa il sesso per mettere l’uomo ai suoi piedi. Due visioni stereotipate dell’uomo e della donna che dovranno fare i conti con la realtà, dove sesso e amore sono cose scisse e dove l’amore vero è uno scambio. Unico film italiano in classifica, è l’ultima fatica del nostro Sorrentino. Dopo il deludente This must be the place, il regista torna alle atmosfere del bellissimo Il Divo, regalandoci una storia malinconica sull’Italia moderna. Una Roma onirica e felliniana fa da sfondo alla vita artificiosamente perfetta di Jep Gambardella, giornalista vip e maestro della vita mondana, che ha tutto e alla fine non ha niente. L’unica cosa che voleva dalla vita, l’amore, gli viene negata e si rifugia in un mondo falso e ipocrita come quello dei vip e delle feste lussuose. Se un giorno la Roma della vita reale diventerà come quella di Sorrentino, saprò chi devo ringraziare. Anche la Francia, ahimè, entra nella classifica e lo fa con questo film di recente uscita. Ne ho scritto giusto ieri, quindi eviterò di ripetermi più di tanto. Ma il film è veramente bello e affronta il tema dell’amore omosessuale in una chiave abbastanza particolare, ma soprattutto senza enfatizzare troppo il fatto che si tratti di amore omosessuale.03. I sogni segreti di Walter Mitty
Altro film uscito da pochissimo al cinema, diretto da Ben Stiller, che per la prima volta non realizza una commedia pura, ma mischia gli elementi della risata a quelli del malinconico. Walter nel suo viaggio di crescita ci sprona ad abbandonare il virtuale per riprendere in mano il reale. Due ore di pellicola veramente carichi di bellezza e significato. I sogni a occhi aperti di Walter riflettono la sua incapacità di vivere la vita reale, ma mentre inizia a vivere sul serio, Mitty non ha più bisogno di isolarsi nel suo mondo fantastico: la vita può essere più bella e fantasiosa di quello che riusciamo a immaginare.02. Mood Indigo – La schiuma dei giorni
Torna a trovarci ancora una volta la Francia, con questo film di Gondry tratto da un romanzo di Boris Vian. Un film sognante e onirico, che ci catapulta in un mondo particolare e ci ricorda da vicino Il fantastico mondo di Ameliè. La spensieratezza delle prime battute, però, lascia il posto al dramma nella seconda parte della pellicola. I paesaggi particolari e tutte le creazioni di questo mondo immaginifico, acuiscono prima la bellezza dei giorni felici e poi la disperazione della tragedia. Commovente, intenso e bellissimo. L’ho detto e l’ho fatto. Gravity è il film del 2013. Nonostante tutte le discussioni avute in questi mesi, sia on line che per strada, su questo film, continuo a ritenere la pellicola di Alfonso Cuaròn un vero e proprio gioiello. La trama è semplice, scarna, ma piena di emozioni. Nel film tutto contribuisce ad attivare un forte e significativo transfert emotivo con la protagonista, Sandra Bullock, che in un crescendo di sensazioni affronta l’avventura della sua vita per tornare a casa. Il film ha un unico difetto: andrebbe visto al cinema per esaltare a pieno l’esperienza visiva ed emozionale che vuole trasmettere.Menzione speciale: Man of Steel
In classifica non è presente nessun cinecomics, ma se dovessi sceglierne uno di quest’anno, sicuramente opterei per Man of Steel di Zack Snyder. Le critiche sono piovute forti su questo film, ma il mio presuntuoso pensiero è che chi l’ha criticato evidentemente non lo ha capito. Il Superman di Snyder è un kryptionano combattuto e più reale dei tanti che negli anni hanno affollato tv e cinema. Il dualismo espresso nel film, sia nei flashback infantili di Clark sia nello scontro con il kryptoniano Zod, sono la vera forza del film. Uno dei pochissimi cinecomics veramente belli realizzati finora.