Il Governo Monti entrava in carica il 16 novembre 2011. Sono passati esattamente 100 giorni. L’esecutivo ha pubblicato un rapporto dettagliato sulle decisioni prese sino ad ora. Si parla di un risparmo di 43 milioni di euro dalla sola Presidenza del Consiglio.
In sostanza, negli ultimi tre mesi, abbiamo avuto il Decreto Salva-Italia, ovvero ammazza-deboli ,con aumenti indiscriminati di tasse, iva, ici, benzina con annessa mannaia sulle pensioni. Poi è arrivato il decreto Cresci-Italia, con le liberalizzazioni, che stanno subendo modifiche profonde nelle due Camere, una su tutte il depotenziamento del pacchetto ‘taxi’. Poi ci sono state le cosiddette semplificazioni, operazione di maquillage senza grandi novità, cito solo la nuova carta di identità a scadenza nel giorno del compleanno. Al momento si parla di una probabile fine delle esenzioni della Chiesa per l’Ici, mentre si discute sulla Riforma del Lavoro.
Insomma, ‘spread’ a parte, Monti sta risistemando i conti a colpi di accetta sui redditi medio-bassi ma riesce a farlo in un modo magistrale dal punto di vista mediatico. I blitz della Finanza con la caccia agli evasori, le poche-chiare-e-semplici-parole-chiave esposte sino ad oggi, Salva-Italia, Cresci-Italia, Semplificazioni etc. Le numerose, ed ossequiose, interviste che il Premier ha rilasciato nelle ultime settimane su tutti i princiali talk show, tralasciando solo quelli, come Ballarò o Servizio Pubblico, che prevedono un contraddittorio (chissà mai perchè). Il risultato è un indice di gradimento ancora alto, malgrado i provvedimenti impopolari presi.
Quanto durerà ancora il periodo d’oro? Per quanto ancora Pdl e Pd riusciranno a fermare le loro fronde interne pronte ad impuntarsi su questo o quel provvedimento? Cosa trama Berlusconi, dapprima decisamente poco propenso al governo tecnico ed ora diventato uno dei primi ‘sponsor’ della soluzione Monti?
Monti, con un maggioranza cosi ampia, potrebbe davvero fare delle Riforme che l’Italia aspetta da tempo ma potrebbe anche distruggere quel poco di stato sociale e di politiche per i ceti meno ricchi che ancora sono previste.
In un’epoca in cui Ocse, Fmi, Bce, Ue ed altre istituzioni mondiali premono sull’Italia e sui governi europei per ‘riformare a fondo il mercato del lavoro, privatizzare, vendere etc‘. Quando una parola di troppo di un dirigente del Fondo o di un rappresentante di una Agenzia di Rating fa crollare le borse ed impennare lo ‘spread’. Nel momento in cui Merkel ‘alza il telefono‘ per impedire alla Grecia di andare ad elezioni anticipate che potrebbero vanificare il ‘patto ammazza greci’ preso dal Governo tecnico di Papademos con gli ‘strozzini’ di Bruxelles… ecco, in situazioni del genere, non so davvero cosa augurare al nostro Paese…