Gli horror più terrificanti di tutti i tempi
- Amityville Horror (2005): Le storie di possessioni, case stregate e fantasmi sono tra le mie preferite, non lo nascondo, e questo remake di un film del 1979 è in assoluto l'horror più terrificante che il sottoscritto abbia mai visto. Ancora me ne ricordo per le scariche di autentica strizza al culo che mi ha fatto venire. Ci sono dei momenti di puro e adrenalinico terrore, nei suoi 90 minuti, e non mi vergogno affatto a dire che in almeno un paio di scene mi quasi venuta la tentazione di chiudere gli occhi. Sconsigliato ai cardiopatici.
- The descent (2005): La discesa negli "inferi" dei Monti Catskill (New York) di sei fanciulle le porta a fare la conoscenza di una simpatica tribù di mostri, che vivono nelle viscere della terra come pipistrelli. In questo caso, però, i vampiri non c'entrano: ai mostri di The Descent oltre che il sangue piace anche tutta la carne che c'è intorno, dato che sono cannibali. Uno dei film più splatterosi di sempre, le cui scene più spaventose sono amplificate al massimo dall'atmosfera claustrofobica e tendenzialmente avvolta nell'oscurità delle grotte sotterranee. A parte le protagoniste, stereotipate e decisamente antipatiche, un film che vi terrà con le mani incollate alla poltrona a mo' di gatto quando si fa le unghie. Claustrofobico.
- Gothika (2003): Un'altra storia di fantasmi e di possessioni. La magnifica Halle Berry è vittima del fantasma di una ragazza, morta in circostanze misteriose. Oltre ad essere un horror, questo film è anche un giallo dal finale a sorpresa, ma naturalmente la parte del leone la fanno tutte le scene soprannaturali: i salti sulla sedia non si contano e il livello generale della pellicola è molto alto: regia impeccabile di Mathieu Kassovitz e interpretazioni degne di nota (Halle Berry e Robert Downey JR su tutti). Spiritico.
- Non aprite quella porta 2 (1986): Tobe Hooper ritorna dodici anni dopo sulla scena del crimine di uno dei suoi film più famosi (oltre a Poltergeist). Il primo "Non aprite quella porta", del 1974, è considerato un cult-horror e vanta a tutt'oggi una serie di sequel, prequel e remake davvero impressionante. Il secondo capitolo, pur essendo uno dei meno lodati a livello di critica cinematografica, a parere del sottoscritto è uno degli horror più inquietanti di tutti i tempi; un mix geniale di humor macabro, splatter e tensione. A distanza di quasi trent'anni riesce ancora a procurarmi qualche brivido, nonostante lo abbia già visto almeno una decina di volte. Il notetvole aumento di budget, rispetto al primo, ha permesso ad Hooper di sfruttare al meglio gli effetti speciali di un grande come Tom Savini, e tra gli attori vi è un giovanissimo Bill Mosley, attore feticcio di Rob Zombie, il regista che più di ogni altro ha saputo raccogliere l'eredità artistica del grande Tobe Hooper. Malsano.
- The ring (2002): remake americano di un film horror giapponese, The ring è il classico esempio di come gli americani non siano inferiori a nessuno, quando si parla di horror. Il sottoscritto ha visto anche l'originale giapponese e credetemi, non c'è paragone: la versione americana è dieci volte più spaventosa. Non mi riferisco alla qualità artistica, dato che non sono un critico cinematografico e, sinceramente, non saprei giudicare i due prodotti sotto tale aspetto, ma a livello di terrore la versione di Verbinskj è decisamente superiore a quella di Suzuki. Il demone-bambina Samara, poi, è uno dei mostri più raccapriccianti di sempre. Inquietante.
- Il seme della follia (1994): Quel mago di John Carpenter si affida alle visioni di H.P.Lovecraft e tira fuori dal cilindro uno dei suoi horror più belli. Sam Neil interpreta un detective sulle tracce di uno scrittore horror, misteriosamente scomparso: una ricerca che lo porterà a scoprire orrori inimmaginabili. Più spaventoso di La Cosa e di tutta la serie di Halloween, Il seme della follia è tra i capolavori del nostro master of horror preferito. Un film praticamente perfetto. Apocalittico.
- L'esorcista (1973): Il film horror più bello di sempre ed anche uno dei più spaventosi. Le scene da infarto, a dire il vero, non sono tantissime: ma in compenso l'angoscia è tanta e soprattutto virale, nel senso che ti si attacca addosso e non ti abbandona più. Quarant'anni e non dimostrarli... diabolico.
- Re-Animator (1986): Da un racconto di H.P. Lovecraft, un piccolo gioiello splatter diretto da Stuart Gordon ed interpretato da un indimenticabile Jeffrey Combs. Il dottor Herbert West ha da sempre un sogno: riportare in vita i morti. L'unico problema è che i morti non sono poi così contenti, di essere ri-animati... tra comicità e puro terrore, Re-animator è un'altro di quei film che non mi stancherei mai di guardare. Obitoriale.
- La mosca (1986): Ennesimo remake ed ennesimo capolavoro. Rivisitazione in chiave horror de "L'esperimento del dottor K" (1958), un film di fantascienza interpretato dal grande Vincent Price, che Cronenberg spruzza di sangue e terrore fino a fargli cambiare genere. In questo caso, la qualità e la quantità coincidono, dato che "La mosca" è sicuramente un horror d'autore, ma allo stesso tempo non risparmia allo spettatore parecchie scene traumatiche. Cronenberg non è un autore votato esclusivamente all'horror, anche se molti suoi film possono sembrarlo, ma più che altro un regista delle modificazioni, carnali e psicologiche: gli effetti speciali di Chris Walas sono di quelli che rimangono a lungo nella memoria. Succulento.
- Silent hill (2006): Tratto da una famosa serie di videogiochi e diretto da Christophe Gans, uno dei registi più fumettosi e videogiochisti in circolazione (suoi sono Crying Freeman, il patto dei lupi e - prossimamente - Onimusha) Silent Hill è un film che supera in aspettative il videogioco da cui è tratto: un'atmosfera agghiacciante e i mostri più spaventosi che mi sia mai capitato di vedere sullo schermo ne fanno un mezzo capolavoro del genere. Un distillato di puro horror. Mostruoso.
- Nightmare: dal profondo della notte (1984): Dimenticatevi per un istante l'insipido, mediocre, insignificante e pallosissimo remake: il capolavoro di Craven è cento volte meglio. Puro horror anni ottanta, una meraviglia per gli occhi e per la mente. L'unico e solo Freddie Krueger che ancora mi fa venire i brividi. Una curiosità: tra gli interpreti principali vi è un giovanissimo Johnny Deep, qui al suo esordio sul grande schermo.
- Il sesto senso (1999): Il film che ha rivelato al mondo la bravura di M. Night Shyamalan, il nuovo Hitchcock. Una perfetta storia di fantasmi, con diverse scene da pelle d'oca e un finale memorabile. Bruce Willis in una delle sue interpretazioni migliori. Spirituale.