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I 15 Errori dell’editoria italiana

Creato il 03 ottobre 2012 da Mcnab75

I 15 Errori dell’editoria italiana

In Italia l’editoria – come altri settori – è allo sbando totale, prossima al naufragio. Gli scogli che non riesce a superare sono ben noti: gli italiani refrattari alla lettura, i pochi incentivi statali per favorire il mercato classico e quello digitale, la Crisi che fa depennare dalla lista spese gli acquisti ritenuti di secondaria importanza, etc etc.
Tuttavia la prima colpa di tale imminente catastrofe è da imputare al sistema editoriale stesso, che funziona con meccanismi vecchi di almeno vent’anni (ma facciamo anche trenta). La maggior parte delle case editrici non sanno interagire con i lettori, non riescono a fare del social marketing degno di questo nome, né sanno ascoltare il mercato, cosa che invece è assolutamente indispensabile in questo momento storico in cui tutte le strategie di vendita sono radicalmente cambiate.
Specifichiamo: questa non è un’opinione personale, bensì un dato di fatto, dimostrabile attraverso quindici punti. Li ho dedotti dall’ottimo saggio di Joseph Sassoon, grande esperto di Sociologia della Comunicazione, con un curriculum internazionale di tutto rispetto. In Web Storytelling Sassoon tratta di come un marchio dovrebbe imporsi autorevolmente nel nuovo mercato dominato dai social media e da Internet 2.0
Ho semplicemente adattato i punti rapportandoli – nello specifico – col mondo dell’editoria. Proseguendo nella lettura fate riferimento a questa legenda: in rosso ho indicato le regole (sorpassate) del vecchio modo di fare marketing. In nero ho invece scritto le nuove regole, quelle che ogni azienda sensata, nel nostro specifico le case editrici, dovrebbe seguire.

  • Il marketing è una funzione autonoma dell’azienda.
  • Il marketing è una funzione di contatto tra azienda e consumatori.
  • Il marketing è soprattutto pubblicità.
  • Il marketing è molto più della pubblicità.
  • La comunicazione è uno strumento unidirezionale.
  • La comunicazione è uno strumento multidirezionale.
  • Fai di tutto per governare il mercato.
  • Entra in sintonia con la tua tribù.
  • Il pubblico (dei lettori) è un bersaglio.
  • Il pubblico (dei lettori) è una comunità partecipativa.
  • Devi urlare per farti sentire.
  • Devi ascoltare e poi sussurrare.
  • Spingi il prodotto o il servizio.
  • Attira la gente con una storia interessante.

I 15 Errori dell’editoria italiana

  • Controlla.
  • Consenti.
  • La gente vuole essere persuasa.
  • La gente vuole autenticità.
  • I contenuti sono creati dall’azienda (dalla Casa Editrice).
  • I contenuti sono co-creati col pubblico.
  • I mercati sono di massa.
  • I mercati sono fatti di persone e di nicchie.
  • Le marche appartengono alle aziende.
  • Le marche sono anche di chi le compra.
  • Manipolazione.
  • Etica e trasparenza.
  • La storia di un prodotto (libro) ha un capo e una coda.
  • La storia di un prodotto (libro) spesso non è lineare.
  • La migliore creatività è fornita dalle grandi agenzie.
  • La migliore creatività nasce dal rapporto con gli utenti (i lettori).

Ora, tutte le regole sbagliate, ossia quelle scritte in rosso, sono tranquillamente applicabili a una grande casa editrice come Mondadori. Per fortuna c’è anche chi si è adeguato o si sta adeguando al nuovo modo di fare marketing. Così su due piedi mi vengono in mente ISBN edizioni e 40K, ma ce ne sono anche altre. Basta vedere l’egregio lavoro che svolgono su Twitter per capire che loro sono il futuro, mentre tutte le “grandi sorelle” sono oramai carcasse putrefatte.
Ci sarebbe anche da ragionare sul perché sempre più scrittori autopubblicati si fanno notare dal pubblico. Il motivo è semplice: più o meno consapevolmente applicano buona parte delle regole del nuovo marketing, ottenendo così riscontri e partecipazione.
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