I 50 pericolosissimi commentatori dei #BlogLetterari.

Da Arturo Robertazzi - @artnite @ArtNite
  • Categoria Stopmaco

È sabato, ma a me sembra domenica: piove ed è già buio. Leggo, guardo, spulcio in rete e scopro un articolo su Saturno, l’inserto culturale del Fatto Quotidiano, dal titolo Seminatori di Odio, di Alessandro Bertante.

Ne riporto l’inizio.

“Sono cinquanta, si conoscono tra loro e si odiano. Imperversano a tutte le ore e sembra non abbiano altre cose da fare che scrivere commenti, anche fino a tarda notte. Si ricordano di tutto, di ogni puntata precedente, e non perdonano. Insultano, minacciano, s’azzannano e soprattutto sono convinti che dietro ogni scelta editoriale ci sia il fiato nero di una consorteria di potenti a loro ostile.”

Si scopre che si parla dei commentatori dei blog letterari che, “in nome di una bizzarra interpretazione del concetto di libertà d’espressione (…) si distinguono per l’astio e per la spontanea tendenza alla bassa insinuazione, sempre riferita a questioni private dell’autore preso di mira”.

Di impulso ho commentato, così: “Mi chiedo, ma l’autore ha mai letto uno dei blog letterari che cita? Per me questo è un articolo scandaloso e poco onesto. Sono un autore di un blog letterario e sul mio blog non si insinua né di mafia né di raccomandazioni. Se questo è il giornalismo italiano, non c’è altra alternativa che andarsi a cercare le notizie altrove. Sui blog, per esempio.”

Ho riletto l’articolo diverse volte, anche in seguito alla mini discussione che ne è nata su Twitter. Lo ammetto, il mio primo commento è stato troppo duro, scritto di stomaco.

Detto ciò, rimango critico: l’articolo non spiega bene la questione, e comunque prima di sparare – se davvero ce ne fosse necessità – bisogna accuratamente prendere la mira.

Credo che se si scrive per un giornale così importante come il Fatto Quotidiano si debba scrivere di penna, non di sciabola.

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