I 7 motivi per cui l'agricoltura Biologica non è quello che crediamo
Creato il 26 aprile 2015 da Rafaelcoche
@El_coche
Uno degli articoli, sotto forma di "Vero o Falso?", è una sorta di riassunto sull'agricoltura biologica, di cui spesso abbiamo parlato qui sul blog. Ve lo ripropongo qui,
1) L’agricoltura biologica non fa uso di pesticidi
FALSO
L’agricoltura biologica non può fare uso di pesticidi di sintesi, ma ne utilizza alcuni di origine naturale.
2) L’agricoltura biologica ha rese comparabili a quella convenzionale
DIPENDE
Le rese per ettaro dell’agricoltura biologica sono solitamente più basse di quelle dell’agricoltura convenzionale, ma molto dipende dal tipo di coltura e dalle condizioni ambientali. In alcuni casi non si sono riscontrate grandi differenze medie di rese tra i due sistemi agricoli, mentre in altri le coltivazioni biologiche arrivano a produrre anche il 50 per cento in meno
3) I prodotti biologici hanno migliori proprietà nutrizionali
FALSO
Nel 2010 è stata pubblicata una rassegna sistematica, commissionata dalla Food Standard Agency britannica, di tutti gli articoli scientifici pubblicati dal 1958 di confronto del contenuto nutrizionali tra prodotti bio e convenzionali. I risultati mostrano una certa variabilità ma a parte casi specifici -ad esempio i cereali biologici sono mediamente più poveri di proteine mentre i pomodori biologici sono mediamente più ricchi di vitamina C
4) I prodotti biologici sono più sicuri di quelli convenzionali
FALSO
La certificazione biologica di un prodotto garantisce che durante la coltivazione o la produzione siano state rispettate le varie normative e i regolamenti. Ad esempio che non siano stati utilizzati fertilizzanti di sintesi o fitofarmaci non ammessi. Non è quindi una certificazione sulle proprietà del prodotto finale ma sul processo di produzione.
5) L’agricoltura biologica ha un impatto ambientale minore rispetto all’agricoltura convenzionale.
DIPENDE
Nel 2012 è stata pubblicata una analisi che raccoglie i risultati di 71 studi indipendenti sull’impatto ambientale dell’agricoltura biologica in Europa prendendo in esame i vari aspetti: la qualità del suolo, la biodiversità, il rilascio di composti azotati nella falda acquifera, il consumo energetico e così via. I risultati mostrano che è sempre necessario distinguere caso per caso. Ad esempio la produzione biologica di olive e carne di manzo causa meno emissioni di gas serra della produzione convenzionale, mentre per il latte, i cereali e i maiali è vero il contrario.
6 ) I prodotti biologici sono più contaminati da micotossine
FALSO
Le micotossine sono sostanze tossiche prodotte da alcuni funghi o muffe in condizioni climatiche favorevoli che possono contaminare cereali e derivati, arachidi, semi oleosi e altri prodotti agricoli. Poiché alcuni cereali entrano a far parte della composizione dei mangimi, queste tossine si possono ritrovare anche in prodotti come il latte o i formaggi. Le micotossine più note sono le aflatossine, cancerogene e genotossiche. È diffuso il timore che i cereali biologici possano essere più predisposti alla contaminazione da micotossine a causa della limitata protezione delle colture biologiche dall’attacco di funghi e muffe. Tuttavia i confronti pubblicati in letteratura sino ad ora non mostrano mediamente una maggiore contaminazione dei cereali biologici rispetto a quelli coltivati in modo convenzionale.
7) La produzione biologica in Italia è in continua crescita
FALSO
L’agricoltura biologica in Italia ha avuto una crescita molto rapida per tutti anni ’90 passando da 10.000 operatori nel 1995 a più di 60.000 nel 2001, con un corrispondente aumento della superficie agricola utilizzata da 200.000 ettari a più di 1.200.000 ettari. In seguito il numero di operatori è diminuito per arrivare a stabilizzarsi attorno ai 50.000negli ultimi otto anni, mentre la superficie coltivata si è stabilizzata, a valori poco inferiori ai massimi raggiunti nel 2001.
Mi son chiesto spesso in questi ultimi tempi come mai tra prodotti Bio di diverse marche ci siano differenze di costo spropositate ed ecco la risposta:
Si chiama operazione "Gatto con gli stivali" e anche se evoca il mondo delle favole purtroppo è realtà: è il sequestro di 2.500 tonnellate di granaglie, farine e frutta fresca e di oltre 700mila tonnellate di altri prodotti alimentari, tutti spacciati falsamente per biologici. Il 10% del mercato nazionale di settore: impressionante per la vastità. È bene evidenziare che i prodotti in questione sono tutti importati dall´estero e che quindi i produttori bio italiani non ne sono per nulla responsabili. Tutt´al più essi sono vittime, dirette o indirette: da un lato perché volevano usare in buona fede quei prodotti per nutrire i propri animali o per trasformarli, dall´altro perché l´immagine del comparto ne esce danneggiata agli occhi del consumatore medio, di solito poco informato e molto facile a farsi influenzare da luoghi comuni e leggende metropolitane. Quali? «Il bio costa troppo e non si ha mai la certezza che sia veramente tale, ci sono certificazioni farlocche». «Il bio è una cosa da snob, da ricchi radical chic» e «come fanno "i forzati dell´hard discount" a permetterselo?» Aggiungeteci «la crisi», e che in Italia «se c´è di mezzo la burocrazia è sempre tutto un "magna magna"» e capirete che ci mancava soltanto il Gatto con gli stivali.
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