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I bambini non nascono capilasti: lo diventano.

Creato il 25 dicembre 2013 da Tafanus

Bambino-capitalistaLa disuguaglianza sociale spiegata ai bambini, in un libro che dovrebbe essere divertente, ma che insegna a pensare. Fin da piccoli

...che cos'è il comumismo? Un gioco da ragazzi... anzi, da bambini bambini I bambini capitalisti quando nascono sono uguali a tutti gli altri. Non sono ancora dei bambini capitalisti. E non lo sono nemmeno nei primissimi anni della loro vita. Poi a un certo punto succede qualcosa nella loro testa e invece di continuare a essere dei bambini uguali a tutti gli altri diventano dei bambini capitalisti. ..
Non è colpa loro, ma quando sono diventati capitalisti è molto diffìcile che riescano a immaginare qualcosa di diverso da quello che hanno intorno, e finiscono per credere che quello sia il mondo normale, l'unico possibile. Cioè sono diventati davvero capitalisti».
È il primo paragrafo del libro "Il comunismo spiegato ai bambini capitalisti"

Bambino-ricco

(Edizioni Clichy), che affronta un tema-chiave dell'umanità con limpidezza disarmante. Eppure non succede mai che quest'approccio semplice contempli un filo di semplicismo. L'autore è lo svizzero Gérard Thomas, individuo così misterioso (nessun risultato emerge da Internet, a parte un pittore seicentesco fiammingo) che è altamente sospettabile l'uso di uno pseudonimo. Chiunque egli sia, offre una prosa sana e divertente, capace di equilibri giusti nelle proporzioni date ai fenomeni. Se è un testo per i piccoli, rappresenta comunque un ottimo ripasso per i grandi. Fornendo un'eccellente soluzione per faticosi dibattiti politici tra genitori più o meno di sinistra e figli bambini, o adolescenti agitati, o curiosi. Bello che un volume su un soggetto tanto sterminato sia comprensibile e spassoso evitando superficialità e scemenze.
Si parte dal 1600 e dal Leviatano di Thomas Hobbes - la cui visione di un mondo dominato dalla "legge del più forte" costituisce la prima radice del discorso - perpassare al concetto di "mercato" di Adam Smith. Si prosegue volando dagli uomini primitivi al cristianesimo, dal Medioevo all'Illuminismo e dalla Rivoluzione francese a quella industriale. Ancora: Marx, gli anarchici, la Comune di Parigi, la Rivoluzione russa, la Guerra di Spagna, i comunismi del dopoguerra, Mao, Fidel Castro, il Sessantotto.
Maitoni giudicanti, predicatori, moralistici o faziosi. Semplicemente un racconto, ornato da panciute illustrazioni rosse e blu (di Alfredo Vullo). Perché la Storia è fatta sostanzialmente di due colori. Infine: comunismo o capitalismo? Risposta fluida: «Il comunismo è una voce che dovrebbe risuonarci in testa ripetendoci che tutti sono uguali e nessuno può sfruttare qualcun altro. Ogni essere umano deve avere le stesse possibilità e il medesimo diritto di essere felice». Più chiaro di così.
(di Leonetta Bentivoglio - Repubbliuca del 22 Dicembre 2013)


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