Sappiamo tutti (ma facciamo finta d'ignorarlo) quanto purtroppo frequente e di una certa consistenza sia il commercio di vite umane, ancora oggi, strappate all'Africa.
Sia che si tratti di manodopera maschile da impiegare in lavori sottopagati che di donne giovanissime, che poi finiscono quasi sempre prostitute sui marciapiedi delle nostre città europee.
Ma ancora più grave è la sottrazione di bambini in tenerissima età.
In questo caso il pretesto è l'adozione ,voluta e pagata profumatamente da coppie senza figli, che non vogliono attendere i tempi di una lunga e normale trafila burocratica.
Si trova sempre qualcuno del posto, un faccendiere magari , anche in Africa,che dà una mano in cambio di una buona somma di denaro contante.
L'adozione però è il meno peggio se la nuova famiglia garantisce poi, unitamente all'affetto,una volta fuori dall'Africa, un'esistenza decente al bambino o alla bambina, strappati alla povertà.
Sovente invece gli scopi per cui i bambini africani escono dai loro Paesi sono ben diversi. Innominabili.
Non è raro, ad esempio, che alcuni di essi, commissionati come una merce qualsiasi, vengano utilizzati per l'espianto e l'utilizzo degli organi nelle nostre cliniche occidentali.
Ecco così che la Repubblica del Congo e lo Stato del Benin hanno stilato recentissimamente, a Brazzaville, un interessante accordo di cooperazione per vigilare sul fenomeno della tratta appunto dei bambini.
Questo significherà senz' altro maggiore attenzione da parte delle polizie di frontiera dei due Paesi, che ci si augura non si lascino corrompere da denaro "facile".
Ci sarà un continuo monitoraggio, comunque, da parte degli uffici competenti in materia, in modo da poter prendere, tanto la Repubblica del Congo che il Benin, dei provvedimenti comuni davvero efficaci al fine di stroncare , a breve, e definitivamente il fenomeno.
L'unione fa la forza-si dice da noi.
Ci riusciranno ?
Riusciranno sul serio i "due" Paesi a fermare quest'esodo fuori-legge?
Un esodo dove, attenzione, le complicità sono una fitta ragnatela da una parte e dall'altra.
Anche nei posti di comando.
E.... in Occidente.
L'augurio è che questa vergogna venga al più presto cancellata .E non solo in Congo e Benin.
L' Africa ha bisogno di crescere e di svilupparsi adeguatamente.
E, per farlo, ha bisogno dei "suoi" figli.
Bambini oggi, giovani adulti domani.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)