Governors Island è un isolotto a sud di Manhattan che una volta era una colonia olandese, poi base militare con forte e casette per i militari e infine, dagli anni ’60, le istituzioni hanno fatto tutto il possibile per donare l’isola ai cittadini di New York e dedicarla a loro, cosa che è finalmente successa nel 2003.
Così, ora, l’isola è aperta al pubblico, ma solo d’estate e fino al 25 settembre 2011 (venerdì 10-17; sabato e domenica 10-19), ed è collagata a Manhattan tramite un ferry gratuito che parte ogni ora dal Battery Maritime Building al 10 di South Street. Sull’isola ci si va essenzialmente per oziare, con amici o bambini. Ci sono molti prati dove fare pic nic e prendere il sole, parchi gioco, aree concerti e fiere, mercatini, eventi sportivi, affitto di biclette, tornei di bocce, corsi di ogni genere, dalla coltivazione delle verdure, all’arte della cucina all’aperto fino ad arrivare alla pittura.
Detto così sembra una figata, un parco giochi gigante. Ma quando ci siamo andati noi, sarà stato il vento freddissimo, ci siamo trovati di fronte uno scenario leggermente desolante e molto fastidioso.
La desolazione veniva dalle impalacature da tutte le parti a coprire i monumenti più importanti dell’isola (il castello e il forte che non ho potuto fotografare) e dalle casette semi abbandonate ma aperte al pubblico (saranno a norma?) per discutibili mostre di abiti. Il fastidio invece è stato causato da miliardi di bambini e preadolescenti urlanti, molesti e apparentemente sotto bamba che, sul ferry, saltavano eccitatissimi cercando di vedere l’isola da sopra la testa degli adulti, camminavano sopra le panche della nave, si spintonavano e correvano e mi hanno quasi provocato la rottura dei timpani, quando sono rimasta intrappolata in una scaletta insieme a una ventina di loro. Succesivamente, ho rischiato di morire schiacciata dalla loro forza di 10enni caricati a burro di noccioline: la loro voglia di arrivare su Governors Island era tale che mi hanno spintonata più che potevano precipitandomi giù dalle scale. Ero terrorizzata! Ora non posso più vedere uno zainetto Jansport senza avere i brividi. Ma non è finita, gli uomini piccoli popolano l’isola in ogni centimetro quadrato: pedalano come pazzi tra i viali, facendoti rasette che ti depilano le braccia, li senti urlare ovunque, li vedi picchiarsi nei prati e i più piccoli, in massa, se ne vanno in giro in passeggini super sportivi dalle forme aerodinamiche, con mamme munite di bicchierone Starbucks infilato nell’apposito porta-bibita che tutti i passeggini hanno, qui nella salutista America. Insomma, bambini a piovere da ogni dove. Per me che ho un profondo istinto materno: l’inferno in terra. Quando muoio, io, se mi valutano troppo peccatrice, finisco a Governors Island.
Ma ci sono anche le note positive: il mercatino di prodotti di artisti riuniti sotto il segno del sito Etsy, il cagnolino che ha seguito Marco per ore attirato dall’odore degli avanzi di hotdog, il verde a tutto spiano.
Forse siamo stati sfortunati, ma i futuri eventi di Governors Island, che comprendono il concertone con Girl Tolka, Empire of the Sun, Outkast’s Big Boi e altri che suonano sabato 18 giugno per il Governors Ball Festival; la figlia di Johnny Cash, Roseanne, che canta per l’Independence Day il 4 luglio; l’esibizione della Dave Matthews Band che si esibiscono come headliner per tre giorni dal 26 al 28 agosto, tutti questi appuntamenti renderanno, a chi di voi si trova a passare per NY, la visita molto più interessante.