Titolo: I bastardi di Pizzofalcone
Autore: Maurizio de Giovanni
Editore: Einaudi
Anno: 2013
C’è un commissariato a Napoli che rischia di essere eliminato. È quello del distretto di Pizzofalcone, quartiere affollato che abbraccia una parte dei Quartieri Spagnoli e scende fino al lungomare. Quattro dei suoi investigatori sono stati accusati di reati infamanti e ora i cittadini non si sentono più tutelati dalle forze dell’ordine che lavorano al distretto. L’ultima possibilità al commissariato di Pizzofalcone è concessa grazie alla caparbietà del nuovo commissario, il dottor Palma. È a lui che è affidata la ricostruzione della squadra ed è lui che chiede espressamente che gli sia assegnato l’investigatore Lojacono che tanto aveva apprezzato durante le indagini per la cattura del Coccodrillo, il killer che l’anno precedente aveva terrorizzato Napoli. Palma sostituirà le quattro mele marce con agenti considerati reietti, ma che dimostreranno di meritare la sua fiducia e diventeranno una squadra affiatata pur nella disomogeneità degli elementi. Capitanati dal commissario Palma, il cupo Lojacono, il bizzarro Aragona, il triste Di Nardo e la cocciuta Di Nardo, riusciranno a fare gruppo e dipaneranno diversi casi, primo su tutti l’omicidio della moglie di un facoltoso notaio.
Dopo Il metodo del Coccodrillo (premio Scerbanenco) Maurizio de Giovanni si allontana di nuovo dal suo personaggio per eccellenza, il Commissario Ricciardi, e dal ventennio fascista, per calarsi nella Napoli odierna e costruire un poliziesco (per sua stessa ammissione) alla Ed McBain.
L’autore ci presenta i suoi bastardi, ne definisce ampiamente i caratteri e zuma sulle loro vite tutt’altro che rosee facendo risultare I Bastardi di Pizzofalcone la dettagliata premessa di un promettente futuro, anche se i casi da risolvere tendono a tratti a sfocarsi in funzione delle vite dei protagonisti.
Luci e ombre com’è nello stile di de Giovanni e tanto amore. È come sempre, infatti, l’amore che tira le fila della vita. È lui il fulcro, la ragione di ogni azione, nel bene e nel male. Continua ad amare l’amore Maurizio de Giovanni e il suo Ricciardi, tanto che si lascia andare anche a una sottile citazione, quando Lojacono durante l’investigazione si chiede cosa avesse pensato la vittima prima di morire. “Sarebbe stato comodo saperlo: l’ultimo, fugace pensiero prima del buio della notte.”
Lojacono però non è Ricciardi, anche se come lui è conteso tra due donne, e dovrà affidarsi solo all’ intuito e alla sua testardaggine per risolvere l’enigma.
Lo stile di de Giovanni non smentisce la sua classe e qui è arricchito da una sottile e piacevole ironia che risolleva il lettore dalla cupezza degli avvenimenti. Diamo fiducia ai Bastardi, perché sono certa che si faranno conoscere meglio e riusciranno a far breccia nei nostri cuori tanto affezionati al tormentato Ricciardi.
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