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L’uomo dei temporali, di Angelo Marenzana

Creato il 30 giugno 2015 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

L_uomo_dei_temporaliTitolo: L’uomo dei temporali
Autore: Angelo Marenzana
Anno di pubblicazione: 2013
Pagine: 298
Casa editrice: Rizzoli
Genere: Giallo
Formato: Cartaceo ed e-book

Trama (dal sito dell’editore):
Alessandria, 1940. All’inizio di un autunno più nero che mai, Onofrio Scipioni detto Dede, delinquente di bassa lega e vecchia conoscenza della polizia locale, viene ritrovato morto nel suo appartamento. La spietata esecuzione – due colpi alla schiena, uno alla nuca – diventa l’incubo di un’intera comunità, intorpidita dai ritmi lenti della provincia e dei turni in fabbrica. Tra i borghi nebbiosi di Alessandria, i folgoranti successi militari del regime, che da tre mesi ha trascinato l’Italia in guerra, infervorano gli animi, ma non quello del commissario Augusto Maria Bendicò. Uomo di poche parole e dall’ironia affilata, ha ben altro per la testa: l’improvvisa morte della moglie ha lasciato nel suo cuore un vuoto incolmabile, proprio quando inizia l’indagine sul caso Scipioni. E l’impatto con la verità che sta venendo a galla è sconvolgente: Dede non era il piccolo criminale che tutti credevano, ma il capo indiscusso di un giro di scommesse, prostituzione, contrabbando. La città si scoperchia così su un mondo schiacciato dal peso del ricatto e dello scandalo, mandando in frantumi le certezze di molti. Per consegnare un colpevole all’odiato questore Zappìa, però, il commissario dovrà scavare ancora più a fondo, nella propria coscienza e in quella di un Paese che sembra aver perso del tutto l’innocenza

Giudizio:
Negli ultimi anni, il periodo compreso tra le due guerre, profondamente segnato da un regime iniquo e dittatoriale, ha costituito terreno fertile per la letteratura gialla di casa nostra. Basti pensare, tra gli altri, ad autori come Carlo Lucarelli, Maurizio De Giovanni e Leonardo Gori, che hanno ambientato le loro storie in epoca fascista, facendo interagire i loro personaggi con le contraddizioni e le difficoltà di un’epoca in cui lo scetticismo e la disillusione, causati dal sanguinoso evento bellico, regnano sovrani.
Angelo Marenzana segue il percorso tracciato dai più o meno celebri predecessori e, attraverso una trama ben congegnata, ricostruisce il fascino di un’epoca ormai lontana, riuscendo a renderla attuale ed ammaliante ai nostri occhi di lettori disincantati.
Attraverso la figura del Commissario Bendicò – personaggio intenso e malinconico, di poche parole ma dotato di una buona dose di ironia – l’autore riesce a scavare in profondità nello spirito di una nazione che si è gettata in un nuovo conflitto senza essere ancora guarita dalle ferite della Prima Guerra Mondiale.
Nel procedere incalzante della narrazione, scopriamo così un’Italia cinica e indifferente, in cui lo spirito onnisciente del Duce aleggia al di sopra di ogni gesto e di ogni situazione. Un’Italia dove prosperano i bordelli e dove impera il malaffare, dove l’arte di arrangiarsi è diventato un vero e proprio stile di vita e dove i delitti, purtroppo, sono all’ordine del giorno.
Il libro si rivela adattissimo a coloro che hanno voglia leggere un “romanzo di genere” ma, allo stesso tempo, sono desiderosi di godere il frutto di una narrazione elegante e raffinata.
Sarebbe riduttivo, però, catalogare “L’uomo dei temporali” nel novero della letteratura “gialla” in senso lato. Si tratta, in realtà, di un romanzo in cui l’abilità narrativa dell’autore è evidente.
Marenzana, in un crescendo rossiniano, riesce a fondere in maniera armoniosa la trama intrigante con l’analisi psicologica di un personaggio che si trova immerso, volente o nolente, in un momento storico piuttosto delicato.
Il romanzo si lascia leggere più che volentieri. La città impregnata di nebbia e umidità diventa, a poco a poco, protagonista della vicenda alla pari dello stesso Bendicò. E, al di là delle ombre scure di una Alessandria percepita “in bianco e nero”, nascosti dalle subdole mura del perbenismo di maniera, si nascondono scandali ed immoralità, ipocrisie sociali e vizi nascosti.

Angelo_Marenzana

Sull’autore:
Angelo Marenzana (1954), laureato in Lettere e Filosofia, vive ad Alessandria dove lavora come funzionario dell’Agenzia delle Dogane.
Ha vissuto per vent’anni a Domodossola dedicandosi, nel tempo libero, ad attività di giornalismo, oltre che all’organizzazione di eventi letterari e cinematografici.
Appassionato di narrativa breve, ha pubblicato racconti su “Il Giallo Mondadori”, “Urania” e su riviste ed antologie.
Tra le sue opere “Tre fili di perle” (Mobydick, 2005), “Borsalino, un diavolo per cappello” (Robin, 2007), “Destinazione Avallon. L’ultima via di uscita per un killer” (Robin, 2008), “Legami di morte” (Flaccovio, 2008), “Buchi neri nel cielo” (Edizioni dell’Orso, 2009) e “Ora segnata” (Iris 4, 2011). “L’uomo dei temporali” è la sua ultima fatica letteraria.

Piergiorgio Vigliani



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