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I Beati costruttori di Pace.

Creato il 01 giugno 2011 da Uncittadinoattivo

The Kilowatt Hour – October 2007

Image by steveluscher via Flickr

Un agile opuscolo per saperne di più e contrastare la propaganda filo-nucleare di Governo ed Enel.

I Beati costruttori di Pace.
I Beati costruttori di Pace, una Onlus cattolica molto attiva sui temi del pacifismo e dello sviluppo sostenibile, ha pubblicato “Nuova, pulita, rinnovabile: Energia”, definito senza mezzi termini «Un agile opuscolo per saperne di più e contrastare la propaganda filo-nucleare di Governo ed Enel. 36 pagine, formato A5, per informarci ed informare sullo scenario energetico italiano e mondiale: «una visione alternativa all’opzione governativa pro-nucleare». Certo, i Beati costruttori di pace sono eccentrici rispetto alle politiche ufficiali della gerarchia cattolica, ad esempio parteciparono alla contro-conferenza sul clima convocata a Cochabamba, in Bolivia, dal 20 al 22 Aprile dal Presidente Evo Morales e dai Movimenti Sociali del molti Paesi, ma è anche vero che rappresentano una bella fetta di quell’opinione pubblica cattolica “non allineata” e anche la più attiva nei movimenti sociali e nell’intervento nei Paesi in via di sviluppo.

«Mentre molti paesi stanno puntando con decisione sul risparmio energetico e sulle fonti rinnovabili, il Governo Italiano ha scelto la strada del nucleare – scrivono i Beati costruttori di Pace – L’Enel ha già cominciato la sua campagna pubblicitaria: qualche mese fa è riuscito a far distribuire su vari settimanali diocesani un opuscolo molto ben congegnato con cui vorrebbe dimostrare che le centrali nucleari sono necessarie. Prendendo spunto da questo episodio, anche noi abbiamo curato un libretto che, con un linguaggio semplice e alla portata anche dei ‘non esperti’, mostra come l’alternativa delle fonti rinnovabili sia praticabile e al tempo stesso desiderabile, mentre il nucleare è pericoloso e sconveniente anche da un punto di vista economico. In prima istanza, l’opuscolo era stato pensato per essere distribuito con i settimanali diocesani (e questo spiega la citazione papale in quarta di copertina…), ma è stato scritto con spirito assolutamente laico, aconfessionale e non ideologico. Per questo pensiamo possa essere un valido strumento informativo per chiunque voglia farsi un’idea sul tema».

L’opuscolo si occupa della necessità e bontà delle energie rinnovabili, ma dedica più di 20 delle sue 36 pagine ad un documentato e implacabile attacco alla scelta nucleare del nostro governo ed all’insostenibilità dell’industria atomica. L’incipt non lascia dubbi: «Accendere la luce è spesso il primo gesto ad ogni nostro risveglio e premere l’interruttore per spegnerla è l’ultimo. In mezzo ci sono mille azioni per scaldarci, muoverci, divertirci, lavorare e riposare: azioni che possiamo compiere solo grazie all’abbondanza di energia di cui godiamo. Ci siamo abituati ad averla sempre a nostra disposizione, senza mai pensare da dove viene e come è prodotta. Solo nei momenti di crisi ci accorgiamo di quanto sia importante… Oggi viviamo proprio una di queste crisi: il petrolio sta finendo ed è destinato a costare sempre di più ; a ciò si aggiunge il problema dei cambiamenti climatici. In pochi decenni, il consumo massiccio di carbone e derivati del petrolio ha profondamente alterato l’atmosfera del pianeta, con conseguenze che rischiano di essere fuori controllo se non interveniamo immediatamente.

La decisione del governo di costruire nuove centrali nucleari è stata presentata come una scelta obbligata: il nucleare – ci dicono – è pulito e sicuro; garantisce l’indipendenza dai fornitori di petrolio e gas; costa meno delle altre fonti ed è l’unica maniera per garantirci anche in futuro tutta l’energia di cui avremo bisogno. Ma siamo proprio sicuri che sia così?

Abbiamo prodotto quest’opuscolo per cercare di fornire a tutti una serie di informazioni disponibili da tempo tra gli addetti ai lavori, ma che fanno fatica a trovare spazio su mass-media, più spesso attenti ai giochi di potere che alla verità dei fatti. La questione energetica, ed in particolare la questione nucleare, non possono essere lasciate solo nelle mani degli esperti, dei politici e tanto meno in quelle degli affaristi. È una questione che ci riguarda tutti, perché è strettamente intrecciata con molti altri temi fondamentali: dall’ambiente alla democrazia, allo stile di vita che vogliamo per noi e per i nostri figli. Per questo crediamo sia importante che ciascuno si faccia una propria idea in merito, mettendo a confronto le varie posizioni. Quel che ne pensa il governo o l’Enel ve lo dicono quasi ogni giorno alla radio e alla televisione. Ma c’è un’altra versione dei fatti (e dei misfatti)… Ci dicono che il nucleare sarà indispensabile per coprire il nostro fabbisogno energetico nel prossimo futuro. Se non possiamo più utilizzare il petrolio (che sta finendo) e il carbone (che inquina troppo), come faremo ad ottenere tutta l’energia di cui abbiamo bisogno? Forse, prima di chiederci come ottenere l’energia, dovremmo chiederci se veramente abbiamo bisogno di tutti i chilowattora (kWh) che siamo abituati a consumare. Prima di pensare a costruire nuove centrali, dovremmo imparare a ridurre i nostri consumi energetici. In fin dei conti, quello che rende piacevole la nostra vita non è tanto l’energia in sé, ma i servizi che quell’energia ci fornisce».

Per i Beati costruttori di Pace bisogna puntare sul risparmio e l’efficienza energetica, sulle buone pratiche pubbliche ed i comportamenti individuali virtuosi e sottolineano che «L’energia nucleare, anche secondo le ottimistiche previsioni del governo, andrebbe a coprire poco più del 5% dei consumi energetici complessivi. Stiamo attenti quando ci dicono che il nucleare coprirà fino al 25% della produzione elettrica: l’elettricità è solo una piccola quota dell’energia totale che utilizziamo (se vogliamo essere precisi è pari al 15% dei consumi finali). Quasi metà dell’energia che il nostro Paese consuma serve a scaldare e raffrescare le case, a far circolare 35 milioni di automobili (a tanto ammontava nel 2008 il nostro parco automobilistico!) e tutti gli altri mezzi di trasporto». L’energia elettrica è la forma più pregiata di energia perché per produrla si brucia – nel vero senso del termine – un terzo delle fonti fossili (petrolio, carbone e metano) importate dall’estero, sprecandone più della metà che se ne va in calore disperso nell’aria e nell’acqua. Ma è solo una parte del problema. Nel tempo necessario a costruire le centrali nucleari (almeno 10/15 anni), e soprattutto a parità di denaro investito, potremmo ottenere risparmi tali da rendere inutile la costruzione di nuove centrali. Diamo per assodato che comunque avremo bisogno di nuove fonti, perché sarà in ogni caso necessario sostituire carbone e petrolio. Siamo proprio sicuri di non avere alternative all’energia nucleare?».

Per sapere la risposta basta leggere l’opuscolo disponibile anche sul web:
http://www.beati.org/valentinas/2010/04/nuova-pulita-rinnovabile-energia/

 


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